
Una notte qualunque di primavera. Il cielo sopra la città era terso, l’aria fresca e ancora carica del brusio del sabato sera. Le luci dei locali filtravano attraverso le finestre, mentre le strade cominciavano a svuotarsi. Due ragazzi camminavano lungo ilgrande viale, parlando piano, ridendo forse, come si fa quando la giornata si chiude con una serata spensierata. L’estate era vicina e con essa i sogni, i piani, le grandi attese.
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Nessun segnale, nessun avvertimento. In un istante tutto è cambiato. Un’auto, l’urto, l’asfalto che si chiude addosso come un sipario. Poi il silenzio. Le sirene hanno squarciato la calma, i lampeggianti blu hanno dipinto la scena con i colori della tragedia. C’era chi si è svegliato di soprassalto, chi si è affacciato senza capire. Ma per uno dei due ragazzi, quella notte si è trasformata in fine.
Il giovane si chiamava Braun Levi. Aveva 18 anni e un futuro già tracciato nel mondo del tennis scolastico. Era il capitano della squadra della Loyola High School di Los Angeles, considerato tra gli atleti più promettenti del programma. Era pronto a diplomarsi a giugno, già proiettato verso la University of Virginia, dove avrebbe continuato i suoi studi e la carriera sportiva. Ma il destino ha scelto un’altra strada, proprio nel momento in cui sembrava che tutto stesse finalmente per cominciare.
Travolto da un’auto: arrestata la conducente
Secondo quanto riportato dalla Manhattan Beach Police Department (MBPD), l’incidente è avvenuto attorno all’1:00 di notte. Braun stava passeggiando con un amico quando è stato travolto da un veicolo. Gli agenti, arrivati sul posto, lo hanno trovato a terra, vicino all’auto coinvolta. È stato trasportato d’urgenza in ospedale, ma le ferite riportate si sono rivelate fatali. “Nonostante gli sforzi del personale medico, la vittima è morta a causa dei traumi subiti”, ha dichiarato la polizia.
Alla guida c’era Jenia Belt, 33 anni, arrestata con le accuse di guida in stato di ebbrezza e omicidio stradale. La dinamica dell’incidente non lascia spazio a dubbi: la donna aveva superato il limite alcolemico consentito. Al momento, non si conoscono ulteriori dettagli sulla sua posizione legale.
Un campione in campo e nella vita
Nella sua scuola, la Loyola High School, la notizia ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Braun non era solo un atleta talentuoso, ma un ragazzo amato da compagni, insegnanti e allenatori. Da quattro anni giocava nella squadra di tennis, di cui era diventato capitano. Aveva conquistato il quarto campionato consecutivo, scrivendo una pagina importante nella storia sportiva dell’istituto.

Il preside Jamal Adams, intervistato dalla rivista People, lo ha ricordato con parole commosse: “Era un esempio luminoso di come prendersi cura degli altri, anche nei momenti difficili”. Pochi mesi fa, infatti, la famiglia di Braun aveva perso la casa in seguito al devastante incendio di Palisades, ma lui, invece di arrendersi, aveva scelto di aiutare gli altri studenti colpiti, creando spazi di sostegno e solidarietà.
Una comunità in lutto
L’intera comunità di Los Angeles è in lutto. Gli amici parlano di lui come di un ragazzo solare, altruista, sempre pronto ad ascoltare. Un talento sportivo, certo, ma anche e soprattutto un giovane con un cuore grande, capace di mettersi a disposizione degli altri.
La morte di Braun Levi lascia un vuoto profondo e riaccende l’attenzione sulla pericolosità della guida in stato di ebbrezza, una piaga che continua a seminare dolore. In una notte qualunque, è bastato un attimo perché i sogni si spezzassero. Quelli di Braun, e di tutti quelli che lo amavano.