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“Cosa succede alla moglie di Dassilva”. Pierina Paganelli, ci risiamo: l’ha fatto ancora

Pubblicato: 06/05/2025 14:38

Negli ultimi sviluppi di una vicenda giudiziaria che ha attirato l’attenzione nazionale, una figura chiave è tornata al centro dell’inchiesta. Nelle scorse ore si è tenuto un nuovo passaggio importante nell’indagine sull’uccisione di un’anziana, con la convocazione in Procura di una persona strettamente legata all’imputato principale.

La donna, accompagnata dalla sua avvocata, è stata vista lasciare il tribunale nel primo pomeriggio di lunedì. È già nota per aver rilasciato alcune dichiarazioni pubbliche sullo stato di salute del marito, detenuto in carcere e protagonista di uno sciopero della fame in segno di protesta contro le decisioni giudiziarie.

Silenzio in aula e pressioni psicologiche

Durante l’incontro con i magistrati, Valeria Bartolucci si è nuovamente avvalsa della facoltà di non rispondere. Si tratta della seconda volta in cui sceglie il silenzio davanti agli inquirenti, dopo un precedente colloquio avvenuto lo scorso febbraio. In quell’occasione, tra gli atti dell’indagine era stato inserito un file audio in cui lei stessa raccontava una versione molto diversa da quella finora ufficiale riguardo alla sera del delitto.

Nel documento sonoro, Bartolucci riferiva di aver ricevuto richieste da almeno tre persone su come eliminare tracce di sangue dalla scena del crimine. Una rivelazione inquietante che ha spinto gli investigatori ad approfondire la sua posizione, senza però ottenere chiarimenti diretti dalla diretta interessata.

La criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa dell’indagato, ha definito Bartolucci come “una donna provata da una pressione mediatica costante”, sottolineando il peso emotivo che ha accompagnato la sua esposizione pubblica negli ultimi mesi.

“L’ho visto abbattuto e rassegnato”, ha raccontato Bartolucci parlando del marito, attualmente ricoverato in ospedale dopo giorni di digiuno. La donna ha spiegato di aver saputo del ricovero tramite i social e ha espresso forte preoccupazione per il suo stato psicologico. “Se dovesse succedergli qualcosa di irreparabile, riterrò moralmente responsabili coloro che lo hanno messo lì”, ha dichiarato.

In una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche, ha aggiunto: “Gli ho detto di non mollare, ma mi è sembrato ormai privo di motivazione”.

La Procura, intanto, prosegue gli accertamenti per ricostruire con chiarezza i fatti legati all’omicidio della 78enne Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini.

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