
Era un giorno come tanti, nel cuore della zona industriale di Carpiano, nel Milanese. Il piazzale dell’azienda era animato dai consueti movimenti del mattino: camion in manovra, carrelli che andavano avanti e indietro, uomini in divisa che, tra un carico e l’altro, facevano il proprio dovere con gesti diventati ormai abitudine. In mezzo a quella quotidianità, un dettaglio è sfuggito, un istante è bastato perché si consumasse l’ennesima tragedia sul lavoro.
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Non c’erano allarmi, non c’erano segni premonitori. Solo il rumore sordo di un urto e poi il silenzio improvviso. Alcuni colleghi si sono voltati di scatto, ma era già troppo tardi. In quel momento la routine ha lasciato spazio al dramma: un uomo era a terra, immobile, mentre la motrice si fermava troppo tardi per poter evitare l’impatto. Il piazzale, fino a poco prima brulicante di vita e operosità, si è trasformato in scena di dolore e incredulità.
Operaio travolto da una motrice: è morto sul colpo
Il lavoratore, un operaio di 60 anni, aveva appena finito di scaricare della merce ed era in cammino all’interno dell’area dell’azienda dove prestava servizio. A pochi metri da lui, un collega di 62 anni era alla guida di una motrice e stava effettuando una manovra nel piazzale. Per cause ancora in fase di accertamento, il conducente non si sarebbe accorto della presenza dell’uomo e lo ha investito accidentalmente, colpendolo in pieno.
L’impatto è stato violento e non ha lasciato scampo al 60enne, che è morto sul colpo. Inutili i soccorsi: quando il personale sanitario è arrivato sul posto, per l’operaio non c’era già più nulla da fare. La vittima era un dipendente della stessa azienda, e ben conosciuto da colleghi e responsabili. La sua giornata lavorativa si è conclusa tragicamente in un luogo che per anni era stato teatro della sua attività quotidiana.
Intervento dei carabinieri e indagine dell’Ats
Subito dopo l’incidente, sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Melegnano e il personale dell’Agenzia di tutela della salute (Ats), chiamati ad avviare gli accertamenti di rito. Gli investigatori hanno raccolto le prime testimonianze dei presenti e avviato i rilievi tecnici per ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto.
Secondo una prima ricostruzione, il conducente della motrice, un uomo di 62 anni, anch’egli italiano, avrebbe urtato la vittima durante una retromarcia. La presenza dell’operaio non sarebbe stata segnalata da alcun sistema di allerta o da altri colleghi, ma le indagini dovranno verificare eventuali responsabilità e mancanze dal punto di vista della sicurezza sul lavoro.
Ancora una vittima nei luoghi di lavoro
Quella di Carpiano è l’ennesima tragedia che colpisce il mondo del lavoro in Italia. La morte del 60enne riaccende i riflettori sull’urgenza di rafforzare i protocolli di sicurezza nei piazzali e nelle aree di movimentazione merci, dove la coesistenza tra mezzi pesanti e operatori a piedi comporta rischi elevatissimi.

Troppo spesso, infatti, queste aree risultano insufficientemente controllate, prive di percorsi pedonali dedicati o di tecnologie che segnalino la presenza dei lavoratori ai mezzi in manovra. Ogni incidente come questo è un monito che si ripete, e che pone l’accento su una realtà drammatica: quella di vite spezzate nel compimento del proprio dovere quotidiano.
Il nome dell’uomo non è stato ancora diffuso ufficialmente, in attesa di contattare i familiari. Resta il dolore di una comunità di colleghi e amici, e l’ombra lunga di un’altra morte bianca che si aggiunge alle troppe già registrate.