
Dopo settimane di tensione e attacchi incrociati, gli Stati Uniti e i ribelli Houthi dello Yemen hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco, mediato dal Sultanato dell’Oman. A dare l’annuncio è stato il ministro degli Esteri omanita, Badr al-Busaidi, che ha sottolineato come i colloqui condotti con le autorità a Sanaa e con funzionari statunitensi abbiano portato a una «intesa secondo cui nessuna delle due parti prenderà di mira l’altra, comprese le navi statunitensi nel Mar Rosso e nello stretto di Bab al-Mandeb». Una svolta significativa dopo mesi di ostilità che avevano aggravato le tensioni nella regione.
La notizia è arrivata poco dopo le dichiarazioni di Donald Trump, che ha annunciato la fine dei bombardamenti americani in Yemen, definendo la situazione una «capitolazione» da parte degli Houthi. Il cessate il fuoco segna un cambio di strategia nella politica statunitense in Medio Oriente, in un momento in cui il presidente americano sembra voler rafforzare la sua posizione diplomatica in vista della sua visita nella regione.

Parallelamente, secondo fonti riportate da Al Arabiya, Trump è pronto ad annunciare nuove iniziative per l’invio di aiuti umanitari a Gaza, un tema sempre più centrale nelle agende internazionali e nelle aspettative dei mediatori coinvolti nelle trattative tra Israele e Hamas. Il presidente sembra intenzionato a lanciare segnali di distensione, anche se sul terreno i fatti raccontano ancora una realtà di conflitto.
Nonostante l’intesa tra Washington e gli Houthi, la capitale yemenita Sanaa è stata colpita da un nuovo raid, che gli insorti attribuiscono a aerei israeliani. L’attacco, riferito dalla tv degli Houthi al-Masira, ha causato ingenti danni all’aeroporto della città, dove – secondo Sky News Arabic – sono stati distrutti tutti gli aerei civili e il terminal passeggeri. La dinamica dell’incursione resta poco chiara, ma testimonia quanto la situazione sul campo rimanga instabile.

“Il mio principio e’ semplice: occhio per occhio, dente per dente. Chiunque ci attacca, noi lo attacchiamo sette volte di più. Aspettatevi un aggiornamento importante da parte mia”. Lo scrive sui social il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
“Dico ad Hamas: vi faremo a pezzi. Rilasciate i nostri ostaggi”. Ha poi aggiunto lo stesso premier israeliano Benyamin Netanyahu.