Papa Leone XIV inaugura il suo pontificato con una scelta che interrompe la tradizione recente: non abiterà nella Domus Sanctae Marthae, ma nel tradizionale alloggio papale nel Palazzo Apostolico.
La Domus Sanctae Marthae, scelta da Papa Francesco fin dal conclave del 2013, è un complesso di camere singole e piccoli appartamenti collegati da un corridoio comune, ricavato da uno studentato costruito negli anni ’90. Ogni camera misura circa 25–30 metri quadrati ed è arredata con semplicità: letto, scrivania, armadio, bagno privato e un’area conviviale per i porporati. Sale comuni e una cappella interna favoriscono incontri informali e momenti di preghiera condivisa, secondo lo spirito di “Chiesa in famiglia” voluto dal predecessore.
Il nuovo alloggio papale, invece, si estende per oltre 200 metri quadrati nei piani alti del Palazzo Apostolico, affacciato sui Giardini Vaticani e su piazza San Pietro. Comprende una suite privata con salone, studio, biblioteca, cappella personale e camere da letto per il Pontefice e gli ospiti più stretti. Gli arredi sono sontuosi ma sobri: tappeti orientali, boiserie, raffinati lampadari in stile Liberty e opere d’arte sacra alle pareti. A coronamento, un terrazzino riservato regala al Papa un affaccio esclusivo sulla cupola e la basilica.
Con questa decisione, Leone XIV conferma la sua volontà di recuperare la dimensione storica del pontificato, valorizzando spazi che hanno ospitato generazioni di successori di Pietro. Restano intatte, però, la sobrietà e la prossimità ai fedeli nei suoi atti pubblici: il richiamo alla semplicità sarà affidato all’impegno pastorale, più che alla scelta dell’indirizzo di residenza.
