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Legge sul fine vita, arriva la mazzata del governo: cosa succede

Pubblicato: 09/05/2025 17:03

Il tema del fine vita resta tra i più delicati del dibattito pubblico. Da anni, politici, medici e cittadini discutono su limiti, diritti, tutele. La Corte Costituzionale, sei anni fa, ha aperto una strada. Ha stabilito che il medico non commette reato se aiuta un paziente a morire, ma solo in precise condizioni. Da allora il Parlamento ha evitato una legge nazionale.
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Nel vuoto legislativo, alcuni territori hanno cercato di muoversi. La richiesta di regole chiare ha spinto associazioni e istituzioni locali ad affrontare l’argomento. Le regioni hanno iniziato a confrontarsi. Alcune hanno scelto la cautela. Altre hanno deciso di intervenire. La Toscana ha preso posizione. E ha scritto una legge.

Il testo ha definito criteri, procedure, responsabilità. Ha introdotto un sistema per garantire il percorso, con risorse economiche e organizzazione dei servizi sanitari. La giunta ha sostenuto la necessità di dare certezze ai cittadini. Il consiglio regionale ha approvato. La Toscana è diventata la prima regione italiana con una legge sul suicidio assistito.

Il governo impugna la legge sul fine vita

Il governo Meloni ha deciso di intervenire. Durante il Consiglio dei ministri, l’esecutivo ha scelto di impugnare la legge regionale della Toscana. La notizia è arrivata poche ore dopo la riunione. Il testo, approvato a metà marzo, non verrà applicato. Almeno per ora.

Secondo quanto trapela, l’esecutivo ritiene che la materia richieda una legge nazionale. La competenza regionale non basta. Troppi i profili costituzionali in gioco. La decisione ha riaperto il dibattito. Alcuni partiti di maggioranza parlano già di una proposta unitaria. Tra questi Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Una proposta di legge in arrivo

Il senatore Pierantonio Zanettin, di Forza Italia, ha confermato l’intenzione. “Con FdI stiamo lavorando a una legge”, ha detto. Il testo nascerà dai principi fissati dalla Consulta. Dentro ci saranno le cure palliative, il valore della vita, e regole precise. L’obiettivo è costruire una base condivisa.

Nel frattempo, la legge toscana resta sospesa. La questione passa ora ai giudici. Ma la politica ha riacceso i motori. Il confronto non si fermerà. La domanda dei cittadini resta aperta. E chiede risposte.

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