
Michelle Obama, ex first lady degli Stati Uniti, ha scelto ancora una volta la via della sincerità e della condivisione per raccontare un momento complesso della sua vita. Lo ha fatto con lucidità e senza alcun timore, ospite del podcast On Purpose condotto dal life-coach britannico Jay Shetty, alla presenza del fratello Craig Robinson. Con parole chiare e dirette, ha rivelato di aver iniziato un percorso di psicoterapia, sottolineando l’importanza di affrontare i momenti di transizione con consapevolezza e, se necessario, con l’aiuto di figure professionali.
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Una nuova fase della vita: il nido vuoto e la libertà delle scelte
«In questa fase della mia vita, sono in terapia perché sto attraversando una fase di transizione», ha affermato Michelle Obama. La donna che per otto anni ha vissuto alla Casa Bianca, oggi sessantenne, si è definita una “donna con il nido vuoto”, riferendosi al fatto che i figli ormai adulti non richiedono più la sua presenza quotidiana. Una condizione che, se da un lato apre nuove possibilità, dall’altro genera domande profonde sul proprio ruolo e sulla direzione da prendere.
«Ora, per la prima volta, ogni scelta che faccio è completamente mia», ha spiegato Obama. «Non ho più la scusa del tipo: ‘I miei figli hanno bisogno di questo’, o ‘Mio marito ha bisogno di quello’, o ‘Il Paese ha bisogno di quello’. Quindi, come posso pensare a questa prossima fase?». Una riflessione autentica, che mostra la complessità dell’equilibrio interiore di una donna che ha vissuto sotto i riflettori ma che ora si confronta con i cambiamenti della vita come ogni altra persona.

Nessuna crisi con Barack: «Non sono una martire, affronterei tutto pubblicamente»
Le parole di Michelle Obama arrivano in un periodo in cui alcune sue assenze pubbliche, come quella al funerale dell’ex presidente Jimmy Carter o alla cerimonia di insediamento di Donald Trump, avevano alimentato voci su possibili difficoltà con il marito Barack Obama. A tal proposito, l’ex first lady ha voluto mettere un punto fermo: «Se avessi problemi con mio marito, lo saprebbero tutti. Non sono una martire. Risolverei i problemi in pubblico».
Un chiarimento netto, accompagnato dalla conferma che, come sempre, la sua priorità è stata la trasparenza. Anche suo fratello, ha aggiunto, sarebbe stato il primo a sapere se qualcosa fosse andato storto. Le speculazioni, dunque, vengono respinte con fermezza, mentre resta al centro il messaggio più importante: quello sull’importanza della salute mentale.
Rompere il tabù della terapia: «Un tagliando per affrontare il futuro»
Nel podcast, Michelle Obama ha voluto evidenziare quanto sia fondamentale concedersi il permesso di chiedere aiuto. «Sto facendo una specie di tagliando», ha detto, «perché credo davvero che questa sia una fase completamente nuova della mia vita. E adesso ho la saggezza per dire: ‘Ok, facciamoci aiutare mentre ci siamo dentro’».
Una frase che riassume l’intera filosofia dell’ex first lady, da sempre portavoce del benessere, della crescita personale e dell’autenticità. Per lei, la psicoterapia non è un segno di debolezza ma uno strumento di forza, un modo per affrontare la vita con più consapevolezza. E ha invitato tutti a trovare il metodo giusto per affrontare i propri problemi: «Sono una grande sostenitrice della terapia. Tutti dovrebbero trovare ciò che funziona per loro».
Un esempio per molti: la forza di raccontarsi senza filtri
Con questo intervento, Michelle Obama conferma il suo ruolo di figura pubblica capace di ispirare attraverso la vulnerabilità, offrendo un modello positivo e realistico, soprattutto per le donne che si trovano a fare i conti con cambiamenti importanti nella propria vita. Il suo è un messaggio potente, rivolto a chi ancora teme di rivolgersi a uno specialista o si vergogna di ammettere le proprie fragilità.
Parlare apertamente di salute mentale, affrontare pubblicamente il tema della terapia, significa rompere un tabù ancora troppo diffuso. E Michelle Obama lo fa con la credibilità e il coraggio di chi sa che la vera forza sta anche nella capacità di chiedere aiuto.