Nella serata di giovedì 8 maggio, una fumata bianca si è levata dalla Cappella Sistina, annunciando al mondo l’elezione del nuovo Papa. Alle 18:03, i cardinali riuniti in Conclave hanno scelto il 267° Pontefice della Chiesa cattolica. Poco prima delle 19:00, il protodiacono Dominique Mamberti ha proclamato dalla loggia di San Pietro le parole attese con ansia dai fedeli: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”. Il nuovo Papa, Leone XIV, è il primo pontefice statunitense, al secolo Robert Francis Prevost.
Un Papa Americano Sorpresa
L’annuncio ha scatenato un’ondata di gioia in una Piazza San Pietro gremita, dove fedeli e turisti si sono riuniti per assistere a questo evento storico. L’elezione del primo Papa americano ha suscitato sorpresa e curiosità, con molti che si interrogano sul cammino che Leone XIV vorrà intraprendere. Il nuovo Papa, visibilmente emozionato, si è rivolto alla folla con parole di pace, ascolto e unità, chiedendo preghiere per il suo pontificato.

Il Ruolo di Matteo Zuppi nel Conclave
Uno dei nomi più discussi durante il Conclave è stato quello di Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI. Considerato un forte candidato, Zuppi ha rappresentato una figura chiave nei giorni che hanno preceduto l’elezione, con molti che lo vedevano come un possibile “papa italiano” dopo anni di pontificati stranieri.

La Reazione di Zuppi“In tanti speravano in me come Papa? Io mai sperato. Prima deve vincere lo scudetto il Bologna, cominciamo dalla Coppa Italia”, ha scherzato Zuppi con i giornalisti a Roma, prima della messa inaugurale di Papa Leone XIV. “Per principio il Papa è sempre bravo”, ha continuato, ammettendo di sentirsi “ancora in apnea“.


Zuppi: “Io Papa? Mai sperato. Prima lo scudetto per il Bologna, cominciamo dalla Coppa Italia” pic.twitter.com/pOQO0XVasx
— Repubblica (@repubblica) May 9, 2025
Le Confessioni di Zuppi
Ospite di TV 2000, Zuppi ha riflettuto sul Conclave e sulle congregazioni precedenti, lanciando una frecciatina ai colleghi: “Il Conclave è un’esperienza molto spirituale… con sia gli elettori sia tutti i cardinali… con degli interventi molto liberi, aperti, franchi, un grande scambio di opinioni, proprio come voleva Papa Francesco.” Ha aggiunto, però, che molti sembravano “esercitarsi più fuori che dentro”, interrogandosi sul futuro della Chiesa.