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Il drammatico gesto di Paola prima della laurea: svolta nelle indagini, la scoperta shock

Pubblicato: 15/05/2025 09:36
Paola Ballerini indagata infermiera

Le giornate di maggio, con la loro luce chiara e il cielo appena velato, sembrano fatte per promesse e traguardi. Sono i mesi delle tesi, delle discussioni di laurea, delle valigie pronte per tornare a casa o per spiccare il volo. Per molti, il percorso universitario rappresenta un tempo sospeso, in cui la fatica trova finalmente il suo senso. Eppure, in quella stessa stagione che per tanti giovani significa fine e inizio, può accadere che qualcuno si senta improvvisamente tagliato fuori. Che il traguardo sembri allontanarsi invece che avvicinarsi, fino a scomparire del tutto.
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Ci sono storie che iniziano con un sogno semplice: quello di imparare, mettersi al servizio degli altri, costruire il proprio futuro con pazienza e determinazione. Ma dentro le pieghe di questo slancio può insinuarsi qualcosa di oscuro, di muto, che corrode giorno dopo giorno. A volte non ha nemmeno un nome preciso. È fatto di sguardi, di parole, di silenzi pesanti come condanne. A volte è un ambiente che invece di accogliere respinge. E chi cade non lo fa sempre da un’altezza fisica: spesso è il peso del giudizio, dell’isolamento, della paura a spingere nel vuoto.

Una tragedia avvenuta sull’Appennino reggiano

Il 10 maggio 2022, una studentessa di 21 anni si è tolta la vita lanciandosi dalla Pietra di Bismantova, sull’Appennino reggiano. Si chiamava Paola Ballerini ed era iscritta al corso di Scienze infermieristiche a Reggio Emilia. Proveniva da Piacenza e stava svolgendo il tirocinio in Pediatria all’ospedale Santa Maria Nuova. Dopo tre anni di silenzio e dolore, emerge ora che la Procura di Reggio Emilia ha indagato una dipendente del reparto per il reato di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina.

L’ipotesi delle pressioni psicologiche

Secondo quanto riportato da Libertà e Gazzetta di Reggio Emilia, l’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che Paola possa aver subito umiliazioni e pressioni psicologiche durante il suo percorso formativo. Un contesto che, secondo la famiglia, avrebbe compromesso il suo equilibrio emotivo e alimentato un senso crescente di inadeguatezza. All’origine del gesto estremo ci sarebbe stata la convinzione che non avrebbe superato il tirocinio, con conseguente ritardo nella laurea. L’indagata è assistita dall’avvocato Nicola Tria.

Il ruolo della famiglia nella ricostruzione

L’inchiesta è stata avviata grazie alla determinazione dei genitori della ragazza, Enrica e Francesco, che fin dall’inizio hanno raccolto ogni possibile indizio: chat, diari, appunti, file nel computer, testimonianze delle coinquiline. Tra gli elementi emersi anche un gruppo WhatsApp dal titolo “L’incubo non ha mai fine”, dove Paola e altre tirocinanti descrivevano quotidianamente un clima lavorativo opprimente. La famiglia è rappresentata legalmente dall’avvocata Elena Vincini, che ha messo a disposizione degli inquirenti tutto il materiale raccolto.

Sospesi i tirocini nel reparto ospedaliero

A rendere ancora più delicata la situazione è l’eventuale individuazione di un’altra presunta vittima, anch’essa studentessa tirocinante nel medesimo reparto. Il quadro emerso ha portato l’Università di Modena e Reggio Emilia a sospendere i tirocini nella struttura coinvolta, in attesa che le indagini possano chiarire ogni responsabilità.

Un caso che richiama quello di Sara Pedri

La storia di Paola richiama inevitabilmente alla memoria quella di Sara Pedri, la ginecologa di Forlì scomparsa nel 2021, anche lei vittima – secondo le prime indagini – di un ambiente lavorativo tossico. La stessa Paola, racconta la madre, si era sentita colpita da quel caso, e ne aveva parlato in famiglia con crescente inquietudine.

Oggi la voce della sua famiglia continua a chiedere verità e giustizia, non solo per Paola, ma anche per tutte le persone giovani e vulnerabili che affrontano percorsi di formazione in ambienti dove l’autorità si trasforma in abuso. Una voce che si leva contro il silenzio, perché certi dolori non devono più passare inosservati.

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