
Un racconto che ha toccato il cuore degli spettatori: Enzo Paolo Turchi, icona della danza e della televisione italiana, si è aperto in una chiacchierata sincera e commovente con Nunzia De Girolamo nel talk “Ciao Maschio” in onda sabato 17 maggio su Rai 1.
Il celebre ballerino e coreografo, marito di Carmen Russo, ha ricordato un’infanzia di estrema difficoltà: “Mia madre spariva per giorni, stava fuori di testa. Mio padre se ne andò e l’ho visto solo tre volte in vita, una quando è morto”. Quel silenzio da bambino lo portò a nascondersi sulle scale di casa, dove spesso dormiva senza luce né pasti garantiti. A otto anni, per comprarsi un panino, iniziò a lavorare in una bisca dei Quartieri Spagnoli: “Pulivo stanze per 20 lire al giorno”.
Il dramma della morte delle sorelline
Turchi ha rivelato un dramma di famiglia risalente alla fine della Seconda guerra mondiale: due sorelline, di 12 e 18 mesi, erano state schiacciate da un carro armato, una mutilazione che gettò la madre in un baratro dal quale non si riprese più. “L’ho odiata – ha confessato – perché mi lasciava solo. Se potessi, oggi le chiederei scusa: il dolore di una perdita di un figlio è il più grande che ci sia”.
Nel corso dell’intervista, De Girolamo lo ha interrogato sui momenti più bui: «Hai mai incontrato qualcuno che ha approfittato del tuo stato?», ha chiesto. «Sì, ho incontrato il mostro. Sono state purtroppo cose brutte e non le voglio ricordare perché mi danno fastidio molto.», ha risposto Turchi, che ha anche ricordato i pregiudizi subiti per la sua passione: «Studiare danza mi esponeva a insulti e risate, ma ho capito che era la mia vita».
Il confronto in studio ha messo in luce il coraggio di un uomo che, grazie alla sua arte, ha saputo trasformare la sofferenza in forza, diventando un protagonista amatissimo del piccolo schermo. La sua storia, fatta di abbandoni e riscatto, farà da filo conduttore alla puntata di “Ciao Maschio”, che promette emozioni e riflessioni sulla resilienza e sul valore della memoria.