
“CARACAS – «”Sto bene e prendo le pillole che mi sono state prescritte”: sono state queste le prime parole che il cooperante italiano Alberto Trentini, detenuto da oltre sei mesi nel carcere di El Rodeo I alla periferia di Caracas con l’accusa di terrorismo, ha rivolto alla sua famiglia durante la telefonata di stanotte, dopo 181 giorni di totale silenzio.
Il 46enne veneziano, impegnato per la ONG Humanity & Inclusion nell’assistenza umanitaria alle persone con disabilità, era stato arrestato lo scorso 15 novembre al termine di una missione iniziata il 17 ottobre. Da allora non aveva più avuto contatti con l’esterno: l’unico segnale era arrivato all’indomani dell’arresto, mentre per mesi né la Farnesina né i congiunti avevano potuto sapere nulla delle sue condizioni.
L’Italia ha accolto con «sollievo» la telefonata, ha dichiarato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, definendola «un passo in avanti, frutto di un lungo lavoro di mediazione diplomatica». Cirielli ha ringraziato «nuovamente il presidente Maduro per l’impegno» e ha ribadito l’auspicio di «una rapida scarcerazione del nostro connazionale».
Nei mesi scorsi il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva convocato l’incaricato d’affari del Venezuela a Roma, protestando per la mancanza di informazioni e in risposta all’espulsione di tre diplomatici italiani da Caracas. Ad aprile la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva personalmente contattato la madre di Trentini, Armanda Colusso, per rassicurarla sull’impegno del governo.
Le condizioni di salute di Trentini erano fonte di grande preoccupazione: iperteso e costretto a seguire una terapia farmacologica regolare, aveva bisogno di medicinali e controlli che in carcere gli sono stati garantiti solo in parte. Nella telefonata, il cooperante ha confermato di aver ricevuto i farmaci necessari e di trovarsi in buone condizioni generali.
La Farnesina conferma il costante monitoraggio della situazione e assicura che ogni ulteriore sviluppo sarà gestito con la massima attenzione diplomatica. Rimane aperta la speranza di riportare al più presto Alberto Trentini in Italia, al sicuro tra i propri cari.