Vai al contenuto

Carmela trovata morta in casa così: è svolta nelle indagini, viene a galla l’orribile verità

Pubblicato: 19/05/2025 16:15

È stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio l’ex compagno di Carmela Quaranta, la donna di 42 anni trovata morta nella sua abitazione di Mercato San Severino, in provincia di Salerno, lo scorso 20 aprile. L’uomo, G. S., 56 anni, già iscritto nel registro degli indagati nei giorni scorsi, è stato trasferito nel carcere di Salerno. Si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. Gli inquirenti stanno valutando anche la posizione di un amico dell’uomo, che potrebbe aver avuto un ruolo nell’occultamento delle prove o nel supporto successivo al delitto.

Il provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Nocera Inferiore, guidata dal procuratore Antonio Centore, è stato eseguito nella giornata di domenica 19 maggio dai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino. Le accuse si fondano su un quadro indiziario ritenuto “grave”, composto da riscontri acquisiti immediatamente dopo il ritrovamento del corpo e da ulteriori elementi raccolti nelle settimane successive.

A supporto dell’ipotesi accusatoria, ci sono analisi dei tabulati telefonici, dati di geolocalizzazione, immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nei pressi dell’abitazione della vittima e diverse testimonianze raccolte dagli investigatori. Elementi che, nel complesso, avrebbero rafforzato l’ipotesi che a uccidere Carmela sia stato l’ex compagno, con cui avrebbe avuto rapporti burrascosi.

Il corpo senza vita della donna era stato trovato nella camera da letto della sua abitazione, dopo che alcune conoscenti avevano lanciato l’allarme per l’assenza di notizie. I Vigili del Fuoco e i carabinieri erano intervenuti forzando l’ingresso. La 42enne presentava segni compatibili con uno strangolamento, secondo quanto riferito in via preliminare dagli inquirenti. Dall’abitazione era inoltre scomparso il telefono cellulare della vittima.

Nei giorni scorsi, le indagini si erano concentrate anche su un amico del sospettato, la cui abitazione era stata perquisita. Gli inquirenti ipotizzano che possa aver fornito assistenza o copertura nelle ore successive al presunto omicidio. La sua posizione resta sotto esame, ma al momento non sono stati presi provvedimenti restrittivi nei suoi confronti.

L’inchiesta, ancora in corso, punta ora a definire in modo preciso il movente del delitto e a raccogliere ulteriori riscontri tecnici per consolidare il quadro probatorio. Gli esiti dell’autopsia e le perizie sul materiale informatico sequestrato potrebbero fornire nei prossimi giorni elementi decisivi per l’eventuale richiesta di convalida del fermo.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2025 16:56

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure