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Garlasco, Sempio non sarà ascoltato di nuovo: “Era nel suo interesse, ora non serve più”

Pubblicato: 21/05/2025 09:18

PAVIA – Il silenzio è calato sul tribunale come un sipario inatteso. L’attesa per l’interrogatorio del giorno – che avrebbe dovuto vedere davanti ai magistrati Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi – è durata un’ora e mezza, tra sguardi perplessi, mormorii e un muro di telecamere fuori dalla Procura. Ma dei legali di Sempio, Angela Taccia e Massimo Lovati, nessuna traccia. Nessun preavviso, nessuna comunicazione, nessun legittimo impedimento. Un’assenza improvvisa, diventata presto un messaggio.
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Il segnale arriva dai social: una Instagram story dell’avvocata Taccia con la scritta “Guerra dura senza paura“, accompagnata da una tigre e un cuoricino blu. Frasi che suonano come una dichiarazione d’intenti. Non un errore, ma un cambio di strategia. Taccia, che in passato è stata sentimentalmente legata a uno degli amici di Marco Poggi – oggi frate domenicano e tra coloro a cui sarà prelevato il DNA – oggi veste la toga e dice di ricordare poco di quel periodo. Ma il riferimento bellico è chiaro: la fase della collaborazione sembra ormai alle spalle.

Una fase che fino a pochi giorni fa aveva avuto tutt’altro tono. I legali di Sempio erano apparsi collaborativi fino all’estremo, tra impronte digitali, trasferte a Milano per recuperare il cellulare dopo la copia forense, e dichiarazioni pubbliche dal peso non indifferente. Lovati ha parlato della possibile presenza di un “sicario“, Taccia ha messo in dubbio le sentenze su Stasi. Dichiarazioni che hanno spostato l’equilibrio del dibattito e alimentato dubbi su un caso che sembrava ormai chiuso da anni.

Ma la tensione è cresciuta. Prima con alcune dichiarazioni critiche sulle perquisizioni, definite “indagini fumose”, poi con lo scontro diretto tra il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, e la procura guidata da Fabio Napoleone, con tanto di richiesta – provocatoria – di affidare le indagini alla polizia. Il confronto si è acceso definitivamente nell’incidente probatorio, culminato con il battibecco tra Tizzoni e il procuratore aggiunto Stefano Civardi. Un confronto teso, che lascia intendere che le fratture non si ricomporranno a breve.

Ieri, però, è arrivato lo strappo definitivo: i legali di Sempio hanno disertato l’interrogatorio, appellandosi a una presunta nullità della convocazione per vizi di forma, in particolare l’omessa indicazione della possibilità di accompagnamento coatto. Una mossa giocata tutta sul piano giuridico, ma che ha anche un significato politico-giudiziario: il clima è cambiato. In Procura si ha la sensazione che la fase “amichevole” sia finita. E con essa, la disponibilità al dialogo.

Con un colpo secco, la Procura ha chiuso il capitolo: Andrea Sempio non verrà più convocato per interrogatori. «Era un atto nel suo interesse – fanno sapere – ma non lo riteniamo più necessario ai fini delle indagini». Una sola possibilità, giocata e svanita. Sullo sfondo, cresce l’idea che i legali abbiano voluto evitare di affrontare nuove prove a carico, forse l’impronta sulle scale, forse altro ancora.

Ora resta da capire cosa succederà. La Procura di Pavia sta ultimando una serie di consulenze scientifiche, e presto nuove carte finiranno sul tavolo. Non solo DNA, ma anche riscontri sull’alibi di Sempio quella mattina. In un’indagine riaperta dopo 18 anni, e che continua a sorprendere per la sua complessità, ogni mossa – anche l’assenza – è una scelta carica di significato.

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Ultimo Aggiornamento: 21/05/2025 10:01

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