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Travolta da una ruspa in spiaggia: chi era Elisa Spadavecchia, l’insegnante amata da tutti

Pubblicato: 24/05/2025 22:36

Aveva deciso di fermarsi a guardare il mare, ancora vestita, in una mattina di maggio. Un gesto semplice, quasi rituale. È lì, sulla spiaggia di Pinarella, che Elisa Spadavecchia ha trovato la morte: travolta da una ruspa in retromarcia, sotto gli occhi di alcuni passanti attoniti. La macchina operava senza alcuna autorizzazione. E alla guida c’era un uomo con un precedente per omicidio stradale.

Una donna stimata, una comunità sotto choc

Elisa Spadavecchia, 66 anni, era un’insegnante in pensione. Originaria di Molfetta, viveva da tempo a Creazzo, in provincia di Vicenza, insieme al marito, un carabiniere in congedo. Aveva trascorso gran parte della sua vita professionale al liceo scientifico Quadri di Vicenza, dove era ricordata come una docente capace di trasmettere passione e umanità.

Era amata dagli studenti e stimata dai colleghi, non sono parole di circostanza”, ha detto il vice preside Diego Peron. La sindaca di Creazzo, Carmela Maresca, anche lei docente, ha parlato a nome dell’intera comunità: “Perdiamo una concittadina e una collega. Non ci sono parole davanti a una tragedia così grande”.

I dubbi sulla sicurezza: lavori non autorizzati

Il mezzo che ha investito Elisa era di proprietà dello stesso uomo che lo guidava, un cesenate sulla cinquantina, già sotto processo per un incidente mortale avvenuto nel 2022. Secondo le prime ricostruzioni, lavorava sulla spiaggia senza alcun permesso, come confermato dal sindaco di Cervia Mattia Missiroli: “Si trattava di lavori abusivi”.

Subito dopo l’impatto, raccontano i testimoni, l’uomo è apparso in stato confusionale: ha urlato e si è messo a correre, lasciando la ruspa ferma sulla sabbia. Le indagini sono ora affidate alla Procura, che cercherà di chiarire la dinamica dei fatti, l’eventuale violazione di norme sulla sicurezza e la posizione del conducente.

Una morte assurda, un vuoto profondo

La notizia della tragedia ha viaggiato veloce da Cervia a Vicenza, passando per Molfetta. In tutte e tre le città si piange una donna discreta, appassionata, capace di lasciare il segno in chi l’ha conosciuta. Era in vacanza, come tanti, con il desiderio forse di qualche giorno di pace. Ha trovato invece un destino crudele e insensato, che ora chiede risposte e giustizia.

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