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“Era ancora viva e lui…”. Martina uccisa a 14 anni, nuove scoperte choc sull’ex fidanzato

Pubblicato: 29/05/2025 15:21

Un’angoscia palpabile avvolge Afragola, una cittadina che si risveglia sconvolta da una tragica verità che ha scosso le fondamenta di una storia d’amore adolescenziale. Tutto ha avuto inizio da una scena apparentemente innocua: due ragazze che passeggiano mangiando un gelato in Corso Garibaldi. Tra loro, Martina Carbonaro, 14 anni, che sorride accanto a un’amica, ignara del destino che la attende. Poco dopo, il loro momento di spensieratezza viene interrotto dall’arrivo di Alessio Tucci, 19 anni, che si copre il volto con le mani, un gesto che ora appare carico di significato.

Le immagini che raccontano una verità sconvolgente

Le telecamere di sorveglianza svelano ciò che le parole non riescono a descrivere. Martina, l’amica e Alessio camminano insieme, si fermano su una panchina, e la ragazza offre del gelato al giovane, che rifiuta. Proseguono il loro cammino verso una destinazione che non è affatto casuale: un casolare dove, secondo la Procura di Napoli Nord, si sarebbe consumato un atroce delitto. Questa scoperta demolisce il primo racconto di Alessio, che aveva dichiarato di aver lasciato Martina altrove. Il castello di bugie si sgretola, portando all’arresto del giovane con l’accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere.

Martina Carbonaro

La famiglia di Alessio e il peso del dolore

Nel frattempo, l’avvocato Mario Mangazzo, difensore di Alessio, diffonde una nota a nome dei genitori del ragazzo: “I genitori di Alessio Tucci esprimono la loro vicinanza al dolore dei familiari della povera Martina e rappresentano che il figlio Alessio da alcuni giorni era molto provato dalla fine della relazione con la povera Martina ed aveva trascorso molte notti insonne, gli stessi non avrebbero mai immaginato che il figlio potesse commettere un crimine di tale portata”. Un tentativo di conciliare un immenso dolore collettivo con l’orrore delle indagini in corso.

Martina Carbonaro

Un delitto premeditato e brutale

Gli investigatori non hanno dubbi: Alessio ha agito con freddezza e calcolo. Martina sarebbe stata colpita alla testa con una pietra almeno quattro volte. Le ferite e il sangue sparso ovunque suggeriscono una morte violenta, ma c’è un sospetto ancora più agghiacciante: la ragazza potrebbe essere stata ancora viva mentre Alessio iniziava a seppellirla sotto calcinacci, rifiuti e infine un vecchio armadio. Un macabro tentativo di cancellare ogni traccia del suo crimine. Con una lucidità inquietante, avrebbe infine preso il cellulare della ragazza, nascondendolo nel casolare, distruggendo la scheda telefonica e tornando a casa come se nulla fosse accaduto.

La sua capacità di dissimulare ha lasciato increduli anche coloro che lo conoscevano. Dopo il delitto, Alessio si è fatto una doccia, ha fatto lavare i pantaloni e ha partecipato attivamente alle finte ricerche di Martina, al fianco della madre della ragazza. Ai carabinieri ha fornito una versione ridotta all’essenziale: “L’ho solo accompagnata sotto casa, di più non so…”. E a un parente che gli aveva scritto un messaggio, ha risposto: “Non ho dormito tutta la notte, sono preoccupato anche io”.

Una comunità sconvolta

Alla scuola superiore frequentata da Martina, l’arresto di Alessio ha lasciato tutti sotto shock. “Sono scioccato per quanto di male ha fatto Alessio”, ha dichiarato Giovanni, un coetaneo dei due, davanti al “Torrente”, l’istituto frequentato da Martina. “Ci conosciamo da anni. Non ha mai dato segni di violenza. Solo pochi giorni fa abbiamo giocato insieme a calcio, era tranquillo, sereno. Parlava solo di quanto fosse felice con Martina”.

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