
Lo scopo era spiegare il funzionamento di uno dei metodi più delicati e controversi nella rilevazione delle impronte digitali: l’uso della ninidrina, sostanza chimica impiegata per rendere visibili le tracce lasciate da mani umide su superfici porose. Ma quello che doveva essere un momento dimostrativo si è trasformato in un siparietto imprevisto durante la puntata di “Chi l’ha visto?” andata in onda mercoledì 28 maggio.
In studio, accanto alla conduttrice Federica Sciarelli, c’erano la genetista Marina Baldi e la perita balistica Raffaella Sorropago. Tema della serata: le nuove piste e i reperti mai analizzati del caso Chiara Poggi, compresi gli oggetti su cui furono rilevate impronte con la tecnica della ninidrina. Ed è proprio per mostrare al pubblico come funziona questa sostanza che la Sorropago ha allestito una piccola teca in vetro, necessaria per evitare l’inalazione diretta del composto, noto per la sua tossicità.
La procedura ha previsto l’applicazione della ninidrina su un foglio che riportava un’impronta digitale fresca. Ma subito dopo aver spruzzato il prodotto, l’atmosfera in studio è cambiata: un odore acre e pungente ha invaso l’aria, causando tosse e malessere. Marina Baldi ha reagito per prima, con una smorfia e colpi di tosse. Le è stata prontamente data una mascherina e un bicchiere d’acqua, mentre la teca veniva rimossa in fretta.
«Dobbiamo portar via la teca, è insopportabile», ha commentato la Sciarelli con ironia, cercando di alleggerire l’incidente. «È vero, ha un odore tremendo e noi facciamo finta di niente», ha aggiunto, prima di collegarsi con l’inviato in esterna.
Malgrado il disguido e l’atmosfera divenuta improvvisamente irrespirabile, la puntata è proseguita regolarmente. Ma l’esperimento, oltre a chiarire il funzionamento della tecnica forense, ha lasciato un’impressione tangibile sulla pericolosità di certe sostanze, anche quando maneggiate per fini divulgativi. E in una serata dedicata a uno dei casi di cronaca nera più intricati d’Italia, la realtà si è ancora una volta rivelata più aspra della teoria.