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Macron: “Riconoscere lo Stato palestinese è un dovere morale”. Rabbia Israele contro la Francia

Pubblicato: 30/05/2025 16:28

Toni durissimi da parte di Israele contro il presidente francese Emmanuel Macron, accusato di aver avviato una vera e propria “crociata contro lo Stato ebraico“. A innescare la reazione è stata la richiesta del capo dell’Eliseo agli altri Paesi europei di assumere una posizione più severa nei confronti del governo israeliano se non verranno compiuti passi concreti per migliorare la situazione umanitaria a Gaza.

In una nota ufficiale, il Ministero degli Esteri israeliano ha smentito con forza le accuse di blocco degli aiuti umanitari, definendole “una palese menzogna“. Secondo Gerusalemme, le autorità israeliane starebbero facendo “ogni sforzo possibile” per consentire l’ingresso degli aiuti destinati alla popolazione civile nella Striscia.

Non esiste alcun blocco umanitario“, si legge nel comunicato. La risposta israeliana punta il dito contro Macron per aver, a loro dire, ignorato il ruolo delle milizie jihadiste nella crisi attuale e per aver scelto, secondo la versione del governo israeliano, di esercitare pressione solo su una delle parti in causa.

La polemica si è poi inasprita con un attacco diretto al presidente francese: “Invece di fare pressione sui terroristi jihadisti, Macron vuole ricompensarli con uno Stato palestinese“, afferma la nota. Parole pesantissime, che rischiano di provocare un nuovo strappo diplomatico tra Parigi e Gerusalemme.

Il comunicato si conclude con una frase che ha suscitato ulteriore indignazione: “Non c’è dubbio che la sua festa nazionale sarà il 7 ottobre“, un chiaro riferimento agli attacchi di Hamas contro Israele, data simbolo della tragedia vissuta dal Paese. Un’affermazione che appare come un’accusa implicita di complicità morale con il nemico.

Se l’Occidente “abbandonerà Gaza” e “lascerà che Israele faccia ciò che vuole”, rischia di “perdere ogni credibilità con il resto del mondo” aveva ùdetto Emmanuel Macron in occasione di un discorso al forum di difesa Shangri-La Dialogue di Singapore. “Ecco perchè rifiutiamo i doppi standard”, ha insistito il presidente francese, assicurando che ciò vale anche per il conflitto in Ucraina.

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