
Colpite abitazioni nel villaggio di Dolynka. Almeno otto le vittime complessive in una notte di sangue
Ancora una notte di terrore in Ucraina, ancora civili uccisi dai bombardamenti russi. Una bambina di 9 anni ha perso la vita e un ragazzo di 16 anni è rimasto ferito in seguito a un attacco notturno russo nel villaggio di Dolynka, nel distretto di Polohivskyi, nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, citato dalle agenzie locali e da The Kyiv Independent.
Secondo quanto riportato, una casa è stata completamente distrutta, mentre altre abitazioni vicine hanno subito danni a causa dell’onda d’urto provocata dalle bombe teleguidate e dai droni kamikaze utilizzati dalle forze armate russe. L’attacco ha colpito l’area nel cuore della notte, senza preavviso, lasciando la popolazione civile senza scampo.
La tragedia di Dolynka si inserisce in una più ampia offensiva russa che, il 30 maggio, ha provocato almeno otto morti in diverse regioni ucraine. A Donetsk, sono stati uccisi cinque civili: tre a Pokrovsk e due a Bilozerske, mentre altri nove risultano feriti, secondo quanto dichiarato da Vadym Filashkin, capo dell’amministrazione militare regionale. In Kherson, i bombardamenti hanno causato tre morti e dieci feriti, ha riferito il governatore Oleksandr Prokudin.
L’ennesimo bilancio tragico conferma il continuo targeting di zone abitate da civili in quella che appare sempre più come una strategia di logoramento psicologico e fisico delle popolazioni locali. I raid missilistici e l’uso massiccio di droni su aree residenziali continuano a mettere in discussione qualsiasi prospettiva di tregua duratura. Intanto, il dolore per la morte di una bambina e il ferimento di un adolescente si somma a quello di un’intera nazione in guerra da oltre due anni.