
Un video fatto subito l’omicidio dell’amico. Forse una beffa, dopo avergli tolto la vita. Eppure è proprio grazie a quel filmato che è emersa la verità: il papà di Michael Boschetto, 32enne ucciso a Villafranca Padovana, ha infatti trovato quella clip sul telefonino del figlio a distanza di un anno. Ad essere accusato dell’omicidio è Giacomo Friso, l’autore del video.
Come spiegato dall Corriere della Sera il 7 aprile dello scorso anno Friso – 34 anni, oggi accusato di omicidio aggravato – si sarebbe presentato davanti alla casa di Boschetto, con cui aveva un passato di contrasti. Tra i due era nata una lite, con Friso che – forse debilitato – non era riuscito a a difendersi ed era stato colpito più volte. Tornato a casa, si sarebbe medicato per poi uscire di nuovo, armato di coltello.

Entrato ancora nel vialetto dell’abitazione di Boschetto, lo aveva trovato a fumare all’aperto e lo avrebbe sorpresoproprio in quei frangenti infatti Friso avrebbe iniziato a colpirlo con forza, sferrandogli fendenti sia al viso che al petto. Colpi fatali.
Dopo l’omicidio, Friso avrebbe rubato il cellulare alla vittima e si sarebbe fatto un video in cui, come in un selfie, si sarebbe ripreso, mostrando il viso di una persona compiaciuta, assolutamente indifferente a quanto appena successo. Gli inquirenti che avevano trovato l’iPhone non erano mai riusciti a sbloccarlo e, alla fine, il cellulare era stato restituito al padre.
Proprio quest’ultimo, a un certo punto, è riuscito ad accedere al dispositivo. Nel tentativo di trovare messaggi, chiamate o qualsiasi traccia per ricostruire le ultime ore di vita del figlio, ha scoperto un filmato, di pochi secondi, che risaliva esattamente al giorno e all’ora dell’omicidio e mostrava il presunto assassino,