
In un tranquillo appartamento, la scoperta di due corpi senza vita ha scosso profondamente la comunità. Le prime indagini hanno subito rivelato la natura violenta del crimine, portando a un rapido sviluppo delle investigazioni. Le autorità si sono attivate per rintracciare un sospetto, che avrebbe lasciato la scena poco dopo l’accaduto.
L’evento ha sollevato interrogativi sulla dinamica dei fatti e sul movente. La scoperta di tracce evidenti e il ritrovamento di strumenti potenzialmente utilizzati nel crimine hanno fornito un quadro iniziale che ora deve essere approfondito dalle forze dell’ordine. Gli investigatori stanno seguendo diverse piste, cercando di ricostruire le ultime ore di vita delle vittime e di individuare eventuali collegamenti con il sospettato.

Due uomini, Luca Gombi e Luca Monaldi, sono stati trovati morti nel loro appartamento in piazza dell’Unità, a Bologna. I corpi presentano evidenti segni di ferite da arma da taglio, facendo subito pensare a un duplice omicidio. Le indagini, coordinate dal pm Tommaso Pierini, si concentrano sul coinquilino della coppia, Gennaro Maffia, fermato poche ore dopo a Barcellona.
Le vittime
Le vittime, Luca Gombi, 50 anni, di Bologna, e Luca Monaldi, 54 anni, originario di Arezzo, erano unite civilmente dal 2023. Entrambi risultano incensurati. I loro corpi sono stati rinvenuti nel soggiorno dell’appartamento, immersi in un lago di sangue. Gombi aveva una ferita profonda all’addome, mentre Monaldi è stato accoltellato al collo.
La polizia scientifica è al lavoro per ricostruire la dinamica del delitto e analizzare le tracce presenti sulla scena. Nell’appartamento sono stati trovati diversi coltelli: si cerca di capire se uno di questi sia l’arma utilizzata.
L’attenzione sul coinquilino fermato a Barcellona
Gli investigatori puntano su Genaro Maffia, 48 anni, originario del Venezuela e coinquilino della coppia da circa un anno. Secondo quanto emerso, Maffia era turbato dall’imminente vendita dell’appartamento, che lo avrebbe costretto a cercare un’altra sistemazione. Le tensioni tra i tre coinquilini erano sfociate in discussioni nei giorni precedenti al delitto. Maffia è stato rintracciato all’aeroporto di Barcellona, dove era appena atterrato con un volo partito dal Marconi di Bologna. Il suo fermo è stato disposto in attesa di ulteriori accertamenti.
La testimonianza dei vicini
Un vicino di casa ha chiamato i soccorsi questa mattina intorno alle 7, allarmato dalle urla provenienti dall’appartamento della coppia, situato al sesto piano dello stabile. La squadra mobile della polizia, insieme alla Scientifica, è intervenuta sul posto per avviare i rilievi e acquisire elementi utili alle indagini.

I corpi trovati in soggiorno
I cadaveri di Luca Monaldi e Luca Gombi giacevano nel soggiorno. Uno era stato sgozzato, l’altro eviscerato. Una scena raccapricciante. Sul pavimento c’era moltissimo sangue. Nessun segno di fuga. Solo violenza. I soccorritori, arrivati sul posto dopo la chiamata di un vicino, hanno trovato la porta chiusa dall’interno.
Sul luogo del crimine sono stati trovati più coltelli. La polizia scientifica li ha raccolti. Gli investigatori vogliono capire se uno di questi sia l’arma del delitto. Si cercano tracce, impronte, indizi. Il lavoro degli inquirenti andrà avanti a lungo. Tutto dovrà essere analizzato con attenzione. Ogni elemento può essere decisivo.
La voce del cugino: “Era preoccupato”
A raccontare lo stato d’animo di Gennaro è un suo parente. Un cugino, che riferisce parole chiare: “Aveva paura. Diceva che non stava bene. Si sentiva minacciato”. Lo stesso parente spiega che Maffia temeva per il futuro. Sperava di portare la moglie in Italia. Temette che la vendita della casa rovinasse tutto. E forse ha perso il controllo.
“Siamo di fronte a un duplice omicidio, non a un omicidio-suicidio”, ha dichiarato il questore di Bologna, Antonio Sbordone, ai microfoni di èTv. “Le vittime sono state accoltellate in modo molto violento”. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di fare piena luce su una vicenda che ha scosso profondamente il quartiere.