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Martina Carbonaro, la madre rompe il silenzio sul video del panino: “Sfruttato il dolore, nessun rispetto”

Pubblicato: 03/06/2025 07:27

Nel pieno del dolore per la tragica morte della figlia, Martina Carbonaro, la madre Fiorenza ha scelto di rompere il silenzio. Lo ha fatto dopo la diffusione – e poi la rimozione – di un video virale su TikTok, girato e pubblicato dal creator Patrizio Chianese, titolare di un chiosco di panini. Il contenuto mostrava la preparazione di un hot dog dedicato alla 14enne uccisa ad Afragola a colpi di pietra dall’ex fidanzato Alessio Tucci. Il tutto con la presenza della madre, ignara, e in un momento di forte prostrazione.

Secondo l’avvocato della famiglia, Angelo Pisani, il video è stato girato e diffuso senza alcun consenso. «La signora Fiorenza – spiega il legale – non era lucida. Era uscita per provare a respirare dopo giorni di strazio, e si è fermata a mangiare un panino. Il venditore l’ha riconosciuta, le ha detto che Martina era una cliente abituale e le ha parlato del panino che prendeva sempre. Lei, in quel momento, ha trovato in quelle parole un piccolo conforto. Ma non sapeva di essere ripresa».

Il video è poi finito sui social di Chianese, che conta oltre 1,6 milioni di follower. L’obiettivo, secondo Pisani, era chiaro: ottenere visibilità a scapito del dolore. «È evidente dallo stato emotivo della madre che non fosse pienamente consapevole. Nessuna autorizzazione, nessun rispetto. Solo la fame di like», accusa il legale, che lancia un appello anche contro chi strumentalizza la tragedia per fare audience. «Serve rispetto, non contenuti virali».

Lo sfogo della madre sui social è arrivato poche ore dopo. «Mi state giudicando fredda, come se non mi importasse di Martina», ha scritto Fiorenza, rispondendo alle critiche ricevute. «Se mi vedete forte è perché la forza me l’ha data lei. Io per mia figlia mi facevo uccidere. Era tutto per me».

Poi, un ricordo che pesa come una lama: «Ho scoperto di uno schiaffo solo tre settimane fa, ma nell’ultimo periodo lei era tranquilla. Immagino quanta paura ha avuto. Chi sa se mi ha chiamato». Le sue parole sono un grido di dolore e dignità, di una madre che chiede solo giustizia e umanità: «Non mi giudicate. Principessa mia, avrai giustizia».

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