
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi una conversazione telefonica con papa Leone XIV, durante la quale sono stati affrontati temi legati alla guerra in Ucraina e alla necessità di una soluzione diplomatica. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
Putin ha espresso la propria gratitudine al Pontefice per la sua disponibilità a contribuire alla risoluzione della crisi e ha sottolineato il ruolo importante che la Santa Sede potrebbe svolgere nella promozione della libertà religiosa in Ucraina. “La partecipazione del Vaticano alla risoluzione delle questioni umanitarie deve avvenire su basi depoliticizzate”, ha precisato il leader russo.

La risposta di papa Leone XIV: un appello alla Russia
Dal Vaticano arriva una risposta chiara e diretta a seguito del colloquio tra papa Leone XIV e il presidente russo Vladimir Putin. Il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, ha confermato la conversazione: «Nel pomeriggio di oggi c’è stata una conversazione telefonica tra Papa Leone XIV e il presidente Putin. Nel corso della telefonata, oltre alle questioni di mutuo interesse, è stata prestata particolare attenzione alla situazione in Ucraina e alla pace».
Papa Leone XIV, ha spiegato Bruni, «ha fatto un appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace» e ha sottolineato «l’importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e per cercare soluzioni al conflitto». Durante la conversazione, il Pontefice ha posto l’accento sulla necessità di migliorare la situazione umanitaria, affermando che «è indispensabile favorire gli aiuti dove necessario». Inoltre, si è discusso degli «sforzi continui per lo scambio dei prigionieri» e del «valore del lavoro svolto dal Cardinale Zuppi» in tale contesto.
Papa Leone XIV ha fatto riferimento anche al rapporto con il Patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa, esprimendo gratitudine per gli auguri ricevuti all’inizio del suo pontificato. Il Pontefice ha dichiarato che «i comuni valori cristiani possono essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un’autentica libertà religiosa». Questo richiamo ai valori condivisi tra le confessioni religiose sottolinea l’importanza di un approccio basato sull’unità spirituale per affrontare le divisioni geopolitiche.
Bruni ha concluso ribadendo che il Papa, durante l’intera conversazione, ha mantenuto un tono fermo e orientato al dialogo, evidenziando come la Santa Sede rimanga impegnata a «promuovere una risoluzione pacifica e giusta» del conflitto in corso.

Putin: “Russia vuole pace, ma Kiev cerca escalation
Dalla parte russa, il presidente Vladimir Putin ha ribadito il suo interesse per una soluzione pacifica, ma ha puntato il dito contro l’Ucraina. Nel comunicato del Cremlino, si legge che Putin ha assicurato: «La Russia è interessata a raggiungere la pace attraverso mezzi politici e diplomatici». Tuttavia, ha aggiunto che «per una soluzione definitiva, giusta e globale, occorre affrontare le cause profonde della crisi».
Putin ha poi accusato Kiev di cercare un’escalation del conflitto. «Il regime di Kiev sta sabotando infrastrutture civili sul territorio russo», ha dichiarato, definendo un recente attacco ucraino come «un atto deliberato e mirato contro i civili» che, secondo lui, «è inequivocabilmente qualificato dal diritto internazionale come terrorismo».
Durante il colloquio, Putin ha aggiornato il Pontefice sui progressi nei negoziati diretti tra Russia e Ucraina a Istanbul, specificando che «sono stati raggiunti accordi per lo scambio dei prigionieri di guerra e delle salme dei caduti». Inoltre, ha sottolineato che «la Russia sta prendendo tutte le misure possibili per ricongiungere i bambini con i genitori», cercando di mostrare un volto più umano della crisi.
Putin ha anche espresso gratitudine a papa Leone XIV per la disponibilità del Vaticano a partecipare alla risoluzione di gravi questioni umanitarie, ribadendo l’importanza di un approccio «depoliticizzato» alla crisi. Ha poi dichiarato: «La partecipazione della Santa Sede potrebbe rappresentare un contributo importante per favorire il dialogo tra le parti».
I due leader, pur partendo da posizioni divergenti, hanno affrontato temi centrali per la risoluzione della crisi in Ucraina. Da una parte, papa Leone XIV ha insistito sul valore del dialogo e sull’importanza di gesti concreti per favorire la pace. Dall’altra, Vladimir Putin ha cercato di rafforzare la narrativa russa sul conflitto, accusando Kiev di comportamenti aggressivi ma ribadendo la volontà di una soluzione politica.

Il colloquio tra Putin e papa Leone XIV si inserisce in un contesto geopolitico in cui il ruolo della Santa Sede potrebbe fungere da catalizzatore per una diplomazia più ampia. Storicamente, il Vaticano ha avuto un ruolo significativo nei negoziati internazionali, ma la sua capacità di influenzare direttamente i conflitti armati è spesso limitata dal carattere simbolico della sua autorità morale. La richiesta di Putin di un supporto depoliticizzato suggerisce un tentativo di sfruttare il prestigio della Chiesa per ottenere legittimazione internazionale senza compromettere gli obiettivi strategici della Russia.
Al tempo stesso, la conversazione sottolinea la complessità delle dinamiche tra i poteri temporali e quelli spirituali. Da un lato, il Vaticano è chiamato a preservare una posizione neutrale e umanitaria; dall’altro, il Cremlino sembra voler utilizzare questo dialogo per rafforzare la propria narrativa sul conflitto in Ucraina, incentrata su presunte minacce terroristiche e su una ricerca unilaterale della pace. La sfida per papa Leone XIV sarà trovare un equilibrio tra il sostegno alle vittime della guerra e l’evitare di apparire strumentalizzato da una delle parti in causa.