
Un pomeriggio di relax con gli amici si è trasformato in tragedia lungo le sponde del fiume Trebbia, in provincia di Piacenza. Un uomo di 30 anni, secondo le prime informazioni di origine nordafricana, è morto annegato mentre faceva il bagno nei pressi di Bobbio, sull’Appennino. Era entrato in acqua per cercare sollievo dal caldo, ma dopo pochi istanti è scomparso alla vista dei presenti.
L’allarme è scattato immediatamente. Gli amici hanno chiamato i soccorsi e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno recuperato la salma, e il 118, che ha potuto solo constatare il decesso. Nessuna possibilità di rianimazione: l’uomo non è mai più riemerso.
Una lunga scia di vittime tra i fiumi
Quello accaduto oggi non è un episodio isolato. Nei giorni scorsi, un fatto simile si era verificato in provincia di Parma, nel comune di Fontevivo. Lì, un padre di 34 anni è morto annegato nel Taro nel tentativo di salvare il figlio piccolo in difficoltà. A trarre in salvo il bimbo sono stati gli amici di famiglia, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
Sono tante, purtroppo, le tragedie registrate negli ultimi anni in Emilia-Romagna. Dal padre e figlio morti nel Trebbia nel 2023, al 13enne annegato durante i festeggiamenti scolastici; dal 25enne deceduto in un lago a Campogalliano nel 2024, al 18enne scomparso nelle acque del Po a Guastalla, fino al caso del ragazzo morto nel 2022 dopo un tuffo dal ponte di Olina, nel modenese.
Tutti accomunati da un gesto semplice, spesso sottovalutato: un bagno rinfrescante in un fiume, in una calda giornata estiva, trasformatosi in tragedia.