
Tra Donald Trump ed Elon Musk, l’idillio politico e imprenditoriale sembra ormai un ricordo sbiadito. L’uno alla Casa Bianca per volontà (anche) dei miliardi dell’altro, l’altro pronto a scatenare una guerra su più fronti, con strumenti e alleati di un potere potenzialmente devastante.
Secondo una lunga analisi del New York Times, se la tensione dovesse crescere ancora, le conseguenze geopolitiche, economiche e istituzionali potrebbero essere enormi. E non è certo chi dei due ne potrebbe uscire vincitore.
Musk, le quattro carte che può giocare contro Trump
Elon Musk, padrone di X, Tesla, SpaceX e dell’infrastruttura satellitare Starlink, dispone di un arsenale senza precedenti nella storia delle relazioni tra un tycoon e un presidente americano. Le sue prime quattro mosse per colpire Trump non sono teoriche: alcune sono già iniziate.
Musk potrebbe anzitutto usare il denaro. Dopo aver contribuito con oltre 250 milioni di dollari alla rielezione di Trump, ora minaccia di dirottare i suoi fondi contro i repubblicani, in particolare contro l’agenda interna dell’ex presidente, definita senza mezzi termini “un abominio disgustoso“.
Poi c’è la macchina social. Musk sta già usando X come campo di battaglia. Ha postato sondaggi per fondare un nuovo partito politico e ha risposto “sì” a chi proponeva di mettere Trump sotto accusa, sfidando apertamente la leadership repubblicana.

Ma la provocazione più esplosiva riguarda l’affaire Epstein. Musk, senza fornire prove, ha insinuato che Trump compaia nei file legati a Jeffrey Epstein, affermando che il suo governo abbia bloccato la pubblicazione di documenti chiave. “Segnatevi questo post”, ha scritto, “la verità verrà a galla“.
Infine, Musk ha minacciato di usare il potere delle sue aziende. Ha accennato alla possibilità di ritirare la capsula Dragon, essenziale per le missioni NASA. Un’azione che ha scatenato la reazione furiosa dell’ex stratega trumpiano Steve Bannon, secondo cui SpaceX dovrebbe essere “nazionalizzata entro mezzanotte“. Musk ha risposto su X con una delle sue uscite più lapidarie: “Bannon è un ritardato allo stato puro”.
Trump, le quattro ritorsioni che può mettere in campo
Ma Donald Trump, tornato alla guida degli Stati Uniti, non è certo indifeso. L’uomo che ha trasformato la presidenza in una piattaforma di guerra personale ha a disposizione almeno quattro leve per danneggiare Musk, e non sono soltanto minacce.
La prima è economica: Trump ha già lasciato intendere che Tesla, SpaceX e le altre aziende di Musk potrebbero perdere miliardi in fondi pubblici. Nel solo 2024, Musk ha ricevuto quasi 3 miliardi in contratti da 17 agenzie federali.
Poi c’è la pista giudiziaria. L’amministrazione starebbe valutando un’indagine formale sul consumo di ketamina, ecstasy e funghi allucinogeni da parte di Musk, anche durante la campagna elettorale. E Bannon lo ha già bollato come immigrato illegale da espellere, aggiungendo veleno su una questione che potrebbe diventare una mina politica.

La terza arma è l’accesso ai segreti di Stato. Musk, grazie ai contratti con il governo, gode di un’autorizzazione di sicurezza che Trump potrebbe revocare in qualsiasi momento. Questo renderebbe impossibile ogni ulteriore collaborazione con la NASA o con il Pentagono.
Infine, il presidente potrebbe usare direttamente il potere dell’esecutivo per colpire Musk: firmare ordini, aprire inchieste, sospendere programmi e spegnere le ambizioni dell’imprenditore. Tra le vittime possibili ci sarebbe anche il DOGE, il progetto di “efficienza del governo” tanto caro a Musk, o le sue iniziative più controverse, come il sostegno ai bianchi sudafricani.
Uno scontro senza precedenti, dagli effetti globali
Il conflitto tra Musk e Trump non è solo una lite personale, ma un caso geopolitico che travalica la politica americana. Musk controlla asset strategici come le reti satellitari civili e militari, l’intelligenza artificiale e le infrastrutture energetiche. Trump controlla lo Stato. Se lo scontro degenerasse, le ripercussioni su mercati, sicurezza e stabilità politica sarebbero planetarie.
È la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un privato cittadino ha un tale potere da poter sfidare frontalmente un presidente. Ma è anche vero che nessun presidente, come Trump, ha mostrato una tale disinvoltura nell’usare le leve dello Stato come strumento di vendetta personale. Chi cederà per primo? Oppure la guerra è solo all’inizio?