
MILANO – Tornano a tremare i mercati internazionali dopo le ultime dichiarazioni dell’ex presidente statunitense Donald Trump, che ha annunciato l’intenzione di introdurre nuove tariffe doganali unilaterali con diversi partner commerciali, agendo prima del prossimo 9 luglio. Le Borse europee e americane hanno immediatamente risentito dell’annuncio, muovendosi in terreno negativo.
Tariffe imposte senza negoziato
Secondo quanto trapelato, Trump intende inviare lettere formali agli Stati che non trattano direttamente con gli Stati Uniti, indicando unilateralmente i nuovi termini commerciali proposti da Washington. Una mossa che molti analisti leggono come una strategia di pressione per ottenere accordi più favorevoli, ma che nel breve periodo ha scatenato incertezza tra gli investitori.
Intanto, sul mercato valutario, il dollaro si è ulteriormente indebolito, favorendo l’euro, che ha raggiunto i massimi da oltre tre anni. L’instabilità monetaria rappresenta un ulteriore fattore di preoccupazione, specie per le economie più esposte all’export verso gli USA.
Dazi sulle auto: “Potrei alzarli ancora”
Tra i settori più colpiti dalle parole di Trump c’è quello dell’automotive. Dopo l’introduzione di tariffe del 25% sui veicoli stranieri, l’ex presidente ha lasciato intendere che i dazi potrebbero salire ulteriormente:
“Potrei aumentare quei dazi in un futuro non troppo lontano. Più si sale, più è probabile che costruiscano uno stabilimento qui”, ha dichiarato.
Parole che hanno avuto un effetto immediato in Borsa, causando un calo netto del comparto automobilistico statunitense. Gli investitori temono infatti ritorsioni da parte dei partner commerciali colpiti e un possibile rallentamento nella catena globale della produzione.
Preoccupazioni anche in Europa
Le dichiarazioni dell’ex presidente americano arrivano in un momento particolarmente delicato per l’economia globale, già segnata da tensioni geopolitiche e instabilità energetica. Le cancellerie europee seguono con attenzione gli sviluppi della situazione, temendo che un inasprimento delle politiche protezionistiche da parte di Washington possa mettere a rischio gli scambi transatlantici.
Nel frattempo, gli analisti avvertono che l’incertezza legata alla politica commerciale statunitense potrebbe perdurare fino alle elezioni presidenziali, alimentando volatilità nei mercati e pressioni sul commercio globale.