
È stato fermato in Grecia Rexal Ford, il 46enne americano accusato della morte della neonata trovata sabato scorso nel parco di Villa Pamphili, a Roma, accanto al cadavere della madre, una donna ancora non identificata con certezza. Le indagini hanno avuto una svolta dopo la diffusione, da parte della trasmissione Chi l’ha visto?, di una foto scattata il 5 giugno, due giorni prima del ritrovamento dei corpi, in cui Ford appare con la bambina in braccio.
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Nello scatto, l’uomo indossa pantaloncini, maglietta e cappellino, mentre la neonata ha addosso un vestitino rosa. Intorno a loro, alcuni agenti di polizia, intervenuti dopo una segnalazione perché la bimba piangeva insistentemente. Agli agenti, Ford si è identificato come il padre della piccola.
Proprio grazie a quella segnalazione, la trasmissione è riuscita a risalire agli interventi delle volanti avvenuti nei giorni precedenti, permettendo così agli inquirenti italiani di identificarlo. L’appello lanciato in trasmissione invita chiunque abbia informazioni utili a collaborare con le autorità.
Sul fronte delle indagini, restano molti punti oscuri: le cause della morte della donna, trovata poco distante dalla bambina, sono ancora in fase di accertamento. Gli investigatori stanno valutando tutti gli elementi a disposizione per chiarire la dinamica del duplice delitto.
Per quanto riguarda l’aspetto giudiziario, l’estradizione di Ford in Italia potrebbe richiedere 20-25 giorni, ma non si esclude che possa essere consegnato alle autorità statunitensi qualora gli Stati Uniti ne facessero richiesta. Gli inquirenti italiani valutano anche l’ipotesi di recarsi in Grecia per interrogare l’uomo di persona.
Nel frattempo, proseguono le indagini per delineare con esattezza il profilo della madre, il rapporto tra i due adulti e il contesto familiare della bambina.