
Una giovane donna di circa 30 anni è stata trovata senza vita nel primo pomeriggio di ieri, sul balcone della sua abitazione a Jesi, in provincia di Ancona, accanto a un coltello insanguinato e a pochi passi dalla sua bambina di pochi mesi. La scena straziante si è presentata ai genitori della donna, che si erano recati presso la sua abitazione, preoccupati per l’assenza di risposte.
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Il ritrovamento da parte dei genitori
La tragedia si è consumata all’ultimo piano di una tranquilla palazzina situata in un quartiere residenziale a ridosso dell’ospedale cittadino. Intorno alle 15, i genitori della vittima, allarmati per l’improvvisa mancanza di contatti con la figlia, hanno deciso di salire al suo appartamento. Una volta entrati, si sono trovati davanti a una scena insostenibile: la figlia stesa a terra sul balcone, senza vita, con segni evidenti di coltellate sul corpo. Il coltello era lì accanto, lasciato a pochi centimetri da lei.
Mentre la neonata dormiva ignara nel suo lettino, all’interno dell’abitazione, i nonni hanno allertato i soccorritori con una chiamata disperata al 112. Ma l’intervento immediato dei sanitari non è bastato: la giovane madre era già morta.

Una famiglia senza ombre
Il marito della vittima, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, al momento della tragedia si trovava regolarmente al lavoro. La coppia, stando alle prime informazioni emerse, non era mai stata segnalata per episodi di violenza domestica o conflitti coniugali. Chi li conosce descrive una famiglia tranquilla, appena arricchita dall’arrivo di una figlia desiderata, che ora resta sola nella sua culla, ignara della tragedia che ha colpito la sua giovane madre.
Questo quadro, assieme alla presenza dell’arma sul luogo del ritrovamento e all’assenza di altri segni di effrazione o lotta, porta gli investigatori a non escludere l’ipotesi di un gesto volontario. Tuttavia, come da prassi, ogni pista resta aperta fino al termine degli accertamenti.
Le indagini dei carabinieri
Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale e il personale della scientifica, incaricati di effettuare tutti i rilievi tecnici e raccogliere ogni elemento utile a chiarire la dinamica dei fatti. Nelle prossime ore sarà disposta l’autopsia, necessaria a stabilire con certezza le cause della morte e l’ora esatta del decesso.
Nel frattempo, si cerca di comprendere il possibile stato psicologico della giovane donna, che da poco aveva affrontato la delicatezza del post-parto. Nessun biglietto d’addio è stato trovato in casa, nessun messaggio lasciato a spiegare le ragioni di un gesto tanto estremo, se davvero di suicidio si è trattato.
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, e sottolineano che “al momento non ci sono elementi concreti per ipotizzare la presenza di terzi sulla scena del fatto”. Tuttavia, non si escludono accertamenti su telefoni e dispositivi personali, per ricostruire eventuali segnali di disagio o conversazioni recenti che possano offrire indizi.

La comunità sotto shock
La notizia ha gettato nello sconforto l’intera comunità di Jesi, dove la giovane madre era conosciuta e stimata. In molti si interrogano sulle possibili cause che abbiano potuto condurre a una scelta tanto estrema, se effettivamente di suicidio si tratta. Una ferita che colpisce non solo la famiglia della vittima, ma anche una città che si riscopre improvvisamente vulnerabile davanti a un dramma consumato in silenzio, dietro le mura di casa.
In queste ore, si sta attivando anche la rete dei servizi sociali locali, che prenderà in carico la situazione della neonata. In attesa di chiarimenti e dell’esito degli accertamenti medico-legali, le autorità invitano al rispetto del dolore familiare e al massimo riserbo.
Una tragedia senza parole
Il corpo di una madre riverso a terra, il pianto muto di una neonata, l’arrivo impotente dei genitori e dei soccorsi: sono immagini che resteranno scolpite nella memoria di chi le ha vissute. In attesa che la giustizia faccia il suo corso e che la verità emerga con chiarezza, resta una domanda che nessuno riesce ancora a spiegarsi: cosa può spingere una giovane madre a morire accanto alla propria figlia?
Un interrogativo doloroso che, per ora, rimane senza risposta.