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Guerra, chi verrebbe chiamato alle armi nel caso l’Italia entrasse in un conflitto

Pubblicato: 22/06/2025 14:45

Nel cuore di uno scenario internazionale sempre più instabile, l’ipotesi di un’escalation militare tra Israele e Iran inizia a farsi strada anche nei corridoi della diplomazia europea. E se l’Italia, storicamente ancorata all’Alleanza Atlantica e spesso al fianco degli Stati Uniti nelle operazioni NATO, fosse chiamata a partecipare direttamente a un conflitto? Chi verrebbe realmente mandato al fronte? I giovani italiani dovrebbero temere un ritorno della leva obbligatoria? E soprattutto: lo Stato è davvero pronto a sostenere una guerra moderna?

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Chi verrebbe richiamato alle armi

In caso di guerra, dunque, chi viene chiamato alle armi in Italia? L’avvocato Masia spiega all’Unione Sarda: “I primi a dover essere impiegati sarebbero, ovviamente, i militari in ferma permanente dei diversi corpi armati, come Esercito, Marina, Aeronautica militare, Carabinieri e Guardia di Finanza. A seguire dovranno rispondere alla chiamata alle armi anche tutti gli ex militari che hanno lasciato le Forze Armate da meno di 5 anni e da ultimo i civili, che verrebbero chiamati solo in caso di estrema necessità. Per contro i militari in congedo assoluto non saranno più vincolati a obblighi in tempo di guerra o di grave crisi internazionale”. C’è una puntualizzazione importante da fare, però: la leva obbligatoria è stata sospesa, non eliminata, con la legge 23 agosto 2004, n. 226 (legge Martino), quindi può tornare in vigore, con decreto ministeriale, in caso di guerra o di grave crisi internazionale.

Chi verrebbe esonerato

Chiarito chi viene chiamato in Italia in caso di guerra, l’altra domanda cruciale è chi invece viene esonerato. Spiega l’avvocato Masia: “In primis i soggetti che non sono in possesso dei requisiti di età, idoneità fisica e morale previsti dalla legge”. Ad esempio coloro che risultino affetti da imperfezioni o infermità ma anche chi è affetto da patologie legate alla tossicodipendenza. Altre persone esonerate sarebbero gli orfani di entrambi i genitori, con funzioni di capo famiglia, con fratelli minorenni a carico. Soggetti con prole. Ma anche “il figlio unico convivente di genitore portatore di handicap che lo renda non autosufficiente o invalido civile affetto da mutilazione o invalidità analoghe a quelle per le quali è previsto l’accompagnatore ai sensi della normativa vigente ed altre circostanze, di carattere eccezionale, riferibili alle condizioni economiche e di sostentamento della famiglia che verrebbero meno con il richiamo alla leva dell’unico soggetto/maschio in grado di provvedere“.

guerra chi viene chiamato

I criteri relativi all’età

Spiega infine Masia: “Sono iscritti nelle liste di leva i soggetti obbligati che compiono 17 anni di età nell’anno di formazione delle liste e, pertanto, sono chiamati alla visita di leva i soggetti obbligati che abbiano compiuto 18 anni di età e fino al 45esimo anno di età“. Ma, in caso di guerra, il Governo potrà stabilire nuovi criteri applicabili nella chiamata alla leva, potendo così per esempio includere anche le donne ed elevare il limite di età dei richiamabili. Chiude Masia: “Essendo la norma attuale anacronistica rispetto alle odierne aspettative di vita, così sicuramente il limite dei 45 anni sarà abbondantemente superato”.

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Ultimo Aggiornamento: 22/06/2025 15:02

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