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Iran, Trump rivela attacco con bombe “bunker buster”: cosa sono e perché fanno paura

Pubblicato: 22/06/2025 08:49

Donald Trump torna a far parlare di sé, questa volta con una rivelazione esplosiva: durante un’intervista con Sean Hannity su Fox News, l’ex presidente degli Stati Uniti ha affermato di aver ordinato il lancio di sei bombe “bunker buster” GBU-57 sul sito nucleare di Fordow, in Iran, e 30 missili Tomahawk su Natanz e Isfahan, altri due punti nevralgici del programma nucleare iraniano. Fonti della CNN hanno poi corretto le cifre: le bombe sganciate su Fordow sarebbero una dozzina, con altre due su Natanz.

Ma cosa sono queste armi tanto potenti da riuscire a penetrare nel cuore delle montagne?

Cos’è una bunker buster

Con il termine “bunker buster” si indica una categoria di bombe perforanti progettate per colpire strutture sotterranee e blindate, come centri di comando, depositi missilistici o impianti nucleari protetti da spessi strati di cemento armato, acciaio o roccia. Sono nate per rispondere alla necessità militare di neutralizzare obiettivi inaccessibili ai missili tradizionali, in particolare in teatri di guerra asimmetrici dove gli avversari nascondono le infrastrutture più critiche sottoterra.

La GBU-57A/B: l’arma non nucleare più potente

Il modello citato da Trump, la GBU-57A/B MOP (Massive Ordnance Penetrator), è la più potente tra le bunker buster esistenti. Pesa circa 14 tonnellate, è lunga oltre 6 metri e può penetrare fino a 60 metri di cemento armato o oltre 100 metri di terreno roccioso prima di esplodere. È un’arma non nucleare, ma con un potenziale distruttivo impressionante, capace di causare danni devastanti all’interno di installazioni sotterranee, come appunto il sito di Fordow, costruito nel cuore di una montagna.

Come funziona

La GBU-57 viene trasportata e sganciata esclusivamente dai bombardieri stealth B-2 Spirit, aerei invisibili ai radar nemici. La bomba sfrutta il proprio enorme peso per acquisire energia cinetica durante la caduta, penetrando in profondità prima che una carica esplosiva ritardata venga attivata. L’esplosione avviene quindi all’interno dell’obiettivo, massimizzando l’efficacia e riducendo la dispersione di energia all’esterno.

Secondo le informazioni disponibili, il progetto ha avuto inizio nei primi anni 2000 e ha subito aggiornamenti significativi nel tempo. Le ultime versioni sarebbero in grado di colpire anche senza dati precisi sulla profondità o la posizione esatta del bersaglio, grazie a sistemi di guida avanzati e a un sofisticato sistema di attivazione autonoma della detonazione.

Fordow, il bunker iraniano scavato nella montagna

Il sito di Fordow, vicino a Qom, è uno degli impianti nucleari più protetti dell’Iran. Costruito a 80 metri sotto la roccia, è considerato praticamente inaccessibile a qualsiasi arma convenzionale, proprio per questo motivo il suo attacco implicherebbe l’utilizzo di bombe di nuova generazione come la GBU-57.

Le dichiarazioni di Trump, se confermate, rappresenterebbero non solo un atto militare altamente significativo, ma anche un messaggio geopolitico chiaro sull’approccio statunitense alla proliferazione nucleare. Tuttavia, l’assenza di conferme ufficiali da parte del Pentagono e il contesto fortemente elettorale in cui è avvenuta la rivelazione sollevano dubbi sulla veridicità e tempistica di quanto dichiarato dall’ex presidente.

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