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Guerra Israele-Iran, Conte critica Di Maio: “Una crisi al di là delle sue capacità”

Pubblicato: 23/06/2025 13:26
Israele Iran Conte Di Maio

In un’intervista dai toni forti e inequivocabili, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha lanciato pesanti accuse contro lo Stato di Israele in merito alla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Intervenendo durante la trasmissione Non Stop News su Rtl 102.5, Conte ha espresso la propria posizione senza mezzi termini: “Israele sta esagerando? Questa espressione mi fa orrore. Non si tratta di un’esagerazione. A Gaza c’è un genocidio, in violazione del diritto internazionale umanitario, che prosegue da venti mesi.”
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La sua è una condanna politica netta, maturata, come ha precisato, alla luce dei dati che arrivano quotidianamente dal conflitto: “Oltre 16 mila bambini sono stati uccisi, le vittime complessive hanno superato quota 60 mila, con una media di quasi 100 morti al giorno. È in atto un’azione militare contro civili inermi, e ogni giorno si continua a morire. Chiamarlo ‘eccesso’ è fuorviante: è un genocidio”.

Critiche anche agli attacchi israeliani in Iran

Il leader pentastellato ha poi allargato la riflessione al contesto regionale, soffermandosi sugli attacchi compiuti da Israele contro obiettivi in Iran. Conte ha sottolineato la tendenza di parte dell’opinione pubblica occidentale a minimizzare la gravità delle operazioni militari israeliane, facendo leva sull’antipatia verso il regime iraniano: “È vero che il regime iraniano non suscita simpatia, ma questo non giustifica ciò che sta accadendo. Israele non aderisce al trattato di non proliferazione nucleare, possiede bombe atomiche e non è sottoposto ad alcun controllo dell’AIEA. Nessun altro Stato ha questa libertà di agire fuori da ogni regola.”

Per Conte, la strategia israeliana sta andando oltre i limiti: “Israele scorrazza liberamente, colpisce strutture nucleari, siti militari, e lo fa con l’obiettivo dichiarato di un cambio di regime. Ma quale precedente stiamo creando? Questo non è rispetto del diritto internazionale: è riscriverne le regole secondo la propria convenienza.”

L’instabilità come eredità delle guerre del passato

L’ex premier ha messo in guardia dai rischi geopolitici di un simile atteggiamento: “Abbiamo già visto dove portano i tentativi di cambio di regime. In Libia, in Iraq, in Afghanistan: esperienze fallimentari che hanno prodotto solo instabilità. E ora questa instabilità bussa alle porte dell’Europa. Ma l’Europa, come sempre, resta spettatrice, incapace di prendere posizione o di agire con coerenza.”

Conte ha richiamato l’Unione europea al senso di responsabilità, sottolineando come un simile approccio passivo rischi di minare ulteriormente la tenuta del diritto internazionale e la credibilità delle istituzioni sovranazionali.

Nessuna riconciliazione con Di Maio

Nel finale dell’intervista, Giuseppe Conte ha risposto anche a una domanda sul suo ex collega e ministro Luigi Di Maio, oggi inviato speciale dell’Unione europea per il Golfo. Alla domanda su come stia svolgendo il suo incarico, Conte ha risposto con fermezza: “Non lo sto seguendo personalmente. Le crisi attualmente in corso nel Medio Oriente sono al di là delle sue capacità. Non mi permetto di giudicarlo.”

Alla richiesta se ci siano stati contatti recenti o possibilità di una futura collaborazione, il leader del Movimento 5 Stelle ha escluso categoricamente questa eventualità: “Non ci siamo più sentiti. Luigi Di Maio è uscito in malo modo dalla nostra comunità. Quando è nato il governo Draghi, ha fondato un nuovo partito. In un momento in cui era necessaria compattezza politica, lui ha scelto di andare altrove. Non c’è alcuna prospettiva politica in comune.”

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La linea del M5S resta netta e isolata

Le parole di Conte rappresentano una delle posizioni più dure espresse da un leader politico italiano nei confronti della politica estera di Israele. Le sue dichiarazioni segnano un ulteriore solco tra il Movimento 5 Stelle e le linee politiche condivise dalla maggioranza del Parlamento e dai governi occidentali. Tra genocidio, diritto internazionale, nucleare e crisi del Mediterraneo, la linea di Conte si propone come voce di rottura, destinata a far discutere e a dividere.

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Ultimo Aggiornamento: 23/06/2025 13:54

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