
“Caro Orazio Schillaci, caro ministro della Salute, le scrivo per esprimerle la mia ammirazione: nel Paese delle porte aperte, lei è diventato il maestro delle porte chiuse“. Inizia così la scottante “letterina” pubblicata da LaVerità che Mario Giordano, conduttore di Fuori dal Coro su Rete4, ha scritto al ministro della Salute. Una lettera al vetriolo che continua così: “Per esempio: è bravissimo nel chiudere la porta in faccia ai danneggiati dei vaccini Covid, a differenza di quello che hanno fatto i suoi colleghi negli altri Paesi europei”. Incalza il giornalista con sarcasmo: “È giusto, santo cielo: che cosa vogliono costoro? Si sono fidati delle istituzioni, hanno esposto il loro braccio alla punturina di Stato, poi sono stati male e sono stati abbandonati come stracci usati”.
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Mario Giordano continua raccontando di come i danneggiati dal vaccino stiano continuando a bussare alla porta del ministro della Salute, senza successo. Poi l’attacco, durissimo: “Come ministro è una pippa“. Qualche giorno fa, le vittime degli effetti avversi si sono ritrovati a Padova. Erano presenti anche alcuni danneggiati di altri Paesi. Hanno testimoniato come i loro rispettivi ministri li abbiano ricevuti. “All’estero qualcosa si muove – racconta Giordano – Lei invece, niente. Irremovibile. È così che si fa, caro ministro, tanto prima o poi questi disgraziati moriranno no? Così non la disturberanno più”. E poi: “Complimenti ministro: grazie alla sua implacabile fermezza, leì è riuscito a ridarci Speranza. Purtroppo con la maiuscola”.

La chiusa di Mario Giordano contro Schilaci è durissima: “È passato un anno ormai dalla sua legge sulle liste d’attesa, e le liste d’attesa sono ancora lì, insieme alla legge inattuata. Negli ultimi giorni l’ho sentita scagliarsi contro la piaga dei medici gettonisti, la piaga delle disuguaglianze territoriali e la piaga della mancanza di prevenzione. Dimentica che è da tre anni che lei è lì, e le piaghe avrebbe dovuto fare qualcosa per combatterle, anziché denunciarle”. Infine, la domanda delle domande: “Ma non è che serve un nuovo ministro?“.