
Per settimane il mondo ha assistito con il fiato sospeso all’escalation di violenza in Medio Oriente. Missili, raid aerei, attacchi incrociati e minacce reciproche avevano fatto temere il peggio. Oggi, a sorpresa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rotto il silenzio con un annuncio che potrebbe cambiare radicalmente il corso degli eventi.
Nel corso della notte, con un messaggio pubblicato sulla piattaforma Truth, Trump ha dichiarato che Iran e Israele hanno accettato un cessate il fuoco che durerà 12 ore e che, al termine di tale periodo, la guerra tra i due paesi sarà “considerata conclusa”. L’inizio della tregua è previsto tra circa sei ore.
Nessuna conferma ufficiale dalle capitali
Al momento, né Teheran né Tel Aviv hanno rilasciato comunicati ufficiali che confermino la versione americana. Tuttavia, fonti diplomatiche confermano che nelle ultime 48 ore si sarebbero intensificati i contatti attraverso canali riservati ospitati dall’Oman e facilitati da Qatar ed Emirati Arabi Uniti.
Il fatto che Trump abbia definito il cessate il fuoco “completo e totale” lascia intendere una volontà di chiudere il conflitto con una dichiarazione unilaterale di pace da parte di Washington, anche in assenza di un trattato vincolante. Resta quindi da capire se le parole del presidente riflettano un’intesa reale o una forzatura diplomatica.
Una svolta inattesa nella strategia americana
Il cambio di tono dell’amministrazione statunitense arriva dopo settimane di pressioni militari sull’Iran, culminate con gli attacchi aerei contro i siti nucleari di Natanz, Esfahan e Fordow. Dopo una prima ondata di minacce, Teheran ha rallentato la risposta, probabilmente per evitare una guerra su più fronti.
Dall’altra parte, Israele ha mantenuto uno stato di allerta massimo, temendo attacchi a sorpresa anche da Hezbollah e milizie sciite attive in Siria e Iraq. Una tregua di 12 ore consentirebbe a Tel Aviv di verificare sul terreno la reale volontà di disimpegno da parte dell’Iran, senza abbassare il livello di guardia.
Una tregua fragile che deve essere verificata
L’annuncio di Trump, per ora, si basa su una dichiarazione unilaterale. Non esiste al momento un documento congiunto firmato dalle due parti o un mandato di verifica da parte di organismi internazionali. Questo rende il cessate il fuoco estremamente fragile e soggetto a possibili rotture immediate.
Tuttavia, se la tregua reggerà, gli Stati Uniti potrebbero rivendicare un successo diplomatico inatteso. Trump ha già definito l’accordo “storico” e ha fatto sapere che dopo la mezzanotte, ora americana, “la guerra sarà finita”. Ma il campo di battaglia, in Medio Oriente, raramente si lascia zittire dalle parole.