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Parla l’uomo che ha trovato gli oggetti nel canale e fa una rivelazione shock

Pubblicato: 02/07/2025 15:04

Si riaccendono i riflettori sul caso di Chiara Poggi, vittima di un brutale omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Dopo diciotto anni, nuove dichiarazioni potrebbero cambiare la direzione delle indagini, mettendo in discussione le piste seguite dai detective. Oggetti di potenziale importanza per le indagini, rinvenuti vicino alla roggia di Tromello, sono stati consegnati ai carabinieri da un testimone finora sconosciuto.

Durante la trasmissione Morning News su Canale 5, condotta da Dario Maltese e Carolina Sardelli, un muratore egiziano di nome Mustafa Etarazi ha rivelato di essere stato lui a trovare questi oggetti mentre puliva il canale anni fa. “Quel giorno lì quando sono venuto qui, mi hanno chiamato i ragazzi e mi hanno detto ‘guarda che carabinieri sono sotto casa tua’”, ha spiegato, descrivendo il suo arrivo sul posto mentre i vigili del fuoco erano già al lavoro. “Sono andato da loro e ho chiesto ‘ma cosa state facendo?’ e mi hanno detto ‘stiamo cercando qualcosa’. Io gli ho detto che quel canale l’ho già pulito io per due o tre volte”, ha affermato.

Garlasco: nuove svolte nelle indagini

Ma quali oggetti sono stati trovati esattamente? “Ho trovato dei ferri, dell’immondizia, plastica, vetri vecchi,” ha elencato Etarazi, aggiungendo con nonchalance, “e anche un attizzatoio, una mazzetta e un’ascia”. Nonostante l’apparente insignificanza, questi oggetti sono stati conservati per un certo tempo. L’attizzatoio, ad esempio, veniva usato per grigliate: “L’attizzatoio da caminetto l’ho lasciato qui perché lo usavo ogni tanto, la mazzetta era lì, poi volevo metterci un manico dentro per usarla”, ha raccontato. Quanto alla mazzetta, ha specificato: “era senza manico, aveva il manico prima ma era tutto marcito con l’acqua e l’ho buttato”.

Le dichiarazioni di Etarazi sembrano escludere un legame diretto con il crimine. Tuttavia, il fatto che questi oggetti siano stati trovati in un’area di interesse per l’indagine – legata alla famiglia Cappa e alla roggia di Tromello – solleva nuovamente dubbi su possibili insabbiamenti o errori interpretativi.

Nel frattempo, la procura di Pavia continua a esaminare ogni nuovo dettaglio con attenzione. Le indagini riaperte stanno scrutando anche la figura di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, precedentemente sfiorato dall’inchiesta. Le parole di Etarazi contribuiscono ad aprire una nuova prospettiva sulla vasta quantità di elementi che sono rimasti troppo a lungo fuori dal fascicolo ufficiale, inclusi gli oggetti ferrati che si pensava potessero essere l’arma del delitto. In attesa di nuovi esami che possano confermare o smentire il collegamento dei reperti con la scena del crimine, il mistero di questo caso irrisolto persiste, continuando a sfuggire alla verità.

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