
L’Italia si trova sull’orlo di un significativo cambiamento meteorologico. Dopo settimane di caldo eccezionale, l’ondata anomala di temperature sta per concludersi, ma questo sollievo porta con sé una nuova minaccia: il rischio concreto di precipitazioni intense e temporali violenti.
Già per il pomeriggio di oggi, domenica 6 luglio, diverse aree del Nord Italia sono sotto allerta meteo arancione, un chiaro segnale della potenziale gravità degli eventi imminenti. L’incontro tra l’aria fresca proveniente dall’Atlantico e le masse d’aria calda ancora presenti nel nostro Paese potrebbe innescare fenomeni atmosferici di notevole intensità, tra cui le temute supercelle.
Che cosa sono le supercelle?
Le supercelle rappresentano un tipo di temporale eccezionalmente potente e strutturato, molto più di un comune acquazzone estivo. Come spiegato dagli esperti del National Oceanic and Oceanic Administration (Noaa), l’agenzia meteorologica governativa degli Stati Uniti, e dal meteorologo Flavio Galbiati, una supercella è una “nube temporalesca molto intensa e molto sviluppata”. La loro caratteristica distintiva è la presenza di un mesociclone, una corrente ascensionale rotante profonda e persistente che si forma all’interno del temporale. È proprio questa rotazione che conferisce alle supercelle la loro straordinaria potenza e la capacità di persistere per ore, generando condizioni meteorologiche avverse che possono includere venti violentissimi, grandinate di dimensioni significative e persino la formazione di tornado.
Alla base della formazione di qualsiasi temporale vi è il principio della convezione: una massa d’aria calda e umida vicina al suolo tende a salire verso l’alto. Durante questa ascesa, l’aria si raffredda e l’umidità si condensa, dando origine alle imponenti nubi conosciute come cumulonembi. Per avviare questo processo, tuttavia, è necessario un “fattore scatenante” che spinga l’aria verso l’alto. Come sottolineato dal servizio Allerta Meteo Emilia-Romagna, l’arrivo di aria più fredda e secca in quota è uno dei principali catalizzatori. È l’incontro tra queste diverse masse d’aria, con temperature e umidità differenti, che fornisce l’energia necessaria per la genesi di questi fenomeni.

La persistenza delle supercelle: separazione delle correnti
Ciò che distingue una supercella da un temporale ordinario è la sua capacità di auto-sostentamento per un periodo prolungato. Nel contesto di una supercella, il forte moto di rotazione verticale dell’aria calda ascendente (l’updraft rotante) mantiene questa corrente nettamente separata dalla corrente discendente di aria più fredda (il downdraft). Questa netta divisione delle masse d’aria, come spiegato dall’Arpal Liguria, è cruciale: essa non interrompe il meccanismo che alimenta il temporale. Al contrario, permette al temporale di continuare a nutrirsi di aria calda e umida, garantendo la sua persistenza per diverse ore e la sua capacità di generare fenomeni estremi. Questa efficienza nel mantenere separate le correnti è uno dei segreti della longevità e della distruttività delle supercelle.
Un altro indicatore della straordinaria intensità di una supercella è la formazione dell’“overshooting top”. La forza eccezionale del moto verticale rotante all’interno di una supercella può essere tale da rompere il limite della troposfera, lo strato dell’atmosfera in cui si sviluppa la maggior parte dei temporali. Quando ciò accade, si forma una sorta di cupola che sporge al di sopra della sommità principale del sistema temporalesco, visibile come una protuberanza sulla cima della nube. Questo fenomeno è un chiaro segnale per i meteorologi della particolare virulenza e sviluppo verticale del temporale, indicando un potenziale elevato di eventi meteorologici severi associati.
Distribuzione e variazione delle supercelle
Sebbene esistano diversi tipi di supercelle, caratterizzate da leggere variazioni nella loro struttura e comportamento, è importante notare che una supercella non è statica: può evolvere da un tipo all’altro durante la sua esistenza. Il Noaa evidenzia come, sebbene le supercelle siano più frequenti nelle vaste pianure degli Stati Uniti, in particolare nella “Tornado Alley”, esse non sono esclusive di quella regione. Possono infatti verificarsi in diverse altre parti del mondo, e l’attuale situazione in Italia ne è una chiara dimostrazione. L’incontro delle condizioni atmosferiche favorevoli può creare l’ambiente ideale per la loro formazione anche in Europa, rendendo fondamentale la preparazione e la consapevolezza dei rischi associati. Con l’aria fresca atlantica che si scontra con il residuo di calore intenso, l’Italia si prepara ad affrontare un potenziale banco di prova di fronte a questi rari ma potentissimi eventi atmosferici.