Vai al contenuto

Aurora, hostess suicida: indagato il fidanzato. Svolta nel caso, di cosa è accusato

Pubblicato: 07/07/2025 19:05

Aveva lasciato Palermo per inseguire un sogno: volare. E mentre sorrideva nei cieli, raccontava alla madre che finalmente si sentiva realizzata. Ma quel sogno, coltivato con fatica e determinazione, si è spezzato a 24 anni, sotto il balcone di un appartamento a Vienna. Una caduta di quattro piani, che per l’Austria è stata subito bollata come suicidio, ma che per l’Italia ora potrebbe nascondere una verità ben diversa.

C’è una svolta, infatti, nella vicenda della morte di Aurora Maniscalco, hostess palermitana trovata priva di vita dopo essere precipitata dall’alloggio in cui viveva col fidanzato Elio Bargione, 27 anni. La Procura di Palermo, dopo le pressanti richieste della famiglia, ha notificato al giovane un avviso di garanzia per istigazione al suicidio. Un passaggio che non implica colpevolezza, ma che consente ora di proseguire le indagini con più strumenti, a partire da un’autopsia rifiutata dalle autorità austriache, ma autorizzata invece in Italia.

La salma di Aurora rientrerà in patria lunedì 8 luglio. Subito dopo verrà eseguito l’esame autoptico, considerato un atto irripetibile, e dunque urgente, dai magistrati. Il fascicolo passerà poi alla competenza della Procura di Roma, che segue i casi di reati commessi da o contro cittadini italiani all’estero. Per l’Austria la vicenda sembrava già chiusa: durante l’interrogatorio Bargione avrebbe parlato di una lite culminata con il gesto estremo della ragazza. Ma quella spiegazione, per la madre di Aurora, non basta: «Vuole farci credere che mia figlia sia impazzita. Ma io non gli credo», aveva detto in un’intervista.

Gli avvocati della famiglia, rappresentata dal legale Alberto Raffadale, chiedono da settimane verità e giustizia. In particolare, si sollecita anche un sopralluogo dettagliato nella casa viennese, l’analisi dei telefoni cellulari, l’esame dattiloscopico su finestre e oggetti, e l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza. Secondo la ricostruzione dei parenti, tra Aurora e il fidanzato ci sarebbero state tensioni sempre più forti, e la sera della tragedia, probabilmente, una violenta lite.

Il sospetto è che Aurora non sia stata solo una vittima della disperazione, ma di un clima psicologico insostenibile, tale da spingerla a un gesto che da sola, forse, non avrebbe mai compiuto. Un’ipotesi da provare, ma che ora riceve lo spazio necessario per essere esplorata. La magistratura italiana, a differenza di quella austriaca, non vuole archiviare in fretta, e questo è il primo spiraglio per una verità ancora tutta da scrivere.

Mentre la città di Palermo si stringe nel dolore e attende risposte, resta l’immagine di Aurora nei cieli, con la divisa da hostess e gli occhi accesi di sogni. Non è solo un caso giudiziario: è una vita da onorare con la verità.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure