
Durante una cena alla Casa Bianca, il primo ministro israeliano Netanyahu ha portato in omaggio al presidente americano Trump una proposta significativa: la candidatura di Trump al Premio Nobel per la Pace. Nonostante la forte alleanza tra i due, alcuni temi restano aperti, tra cui la questione del cessate il fuoco a Gaza e la ripresa dei dialoghi con l’Iran.
Il cessate il fuoco a Gaza e i colloqui con l’Iran
Secondo la portavoce di Trump, il cessate il fuoco a Gaza è la sua “massima priorità”, sebbene non sia certo che ciò avvenga secondo le condizioni desiderate da Netanyahu. Inoltre, un’altra questione di contrasto riguarda il ritorno al dialogo diplomatico con l’Iran. Mentre gli Stati Uniti cercano di riallacciare i legami con Teheran, Israele esprime scetticismo su questa scelta. Durante la cena, Trump si è seduto di fronte a Netanyahu, con accanto il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il segretario di Stato Marco Rubio. A partecipare alla discussione c’erano anche altre personalità degli Stati Uniti come Steve Witkoff, Susie Wiles e Mike Huckabee.

Il Nobel per la Pace: l’omaggio di Netanyahu a Trump
Nel corso della serata, Netanyahu ha espresso il suo “apprezzamento e ammirazione” per la leadership di Trump. Ha mostrato una lettera inviata al comitato per il Nobel, dichiarando che il premio sarebbe “meritato” da Trump. Una dichiarazione che ha sorpreso il presidente americano, il quale ha risposto: “Questo non lo sapevo. Visto che viene da te in particolare, è molto significativo”. L’atmosfera tra i due è stata cordiale, ma non sono mancati i punti di discussione.

Nonostante un incidente nel nord di Gaza con vittime israeliane, Trump ha dichiarato che i negoziati con Hamas non saranno compromessi. “Non credo. Vogliono incontrarsi e vogliono un cessate il fuoco”, ha affermato. Per quanto riguarda il piano di ricollocazione dei palestinesi, Netanyahu ha elogiato la “visione brillante” di Trump, che favorisce la libera scelta per chi vuole rimanere. Il presidente americano ha notato anche la “grande cooperazione” dei paesi vicini.
Netanyahu ha ribadito che Israele è pronto a negoziare la pace con i palestinesi, ma con la sicurezza del paese sempre garantita. “Vogliamo la vita e la teniamo cara”, ha detto il premier, enfatizzando che il potere sovrano, come la sicurezza generale, rimarrà nelle mani di Israele. “Troveremo una pace con i nostri vicini palestinesi, quelli che non vogliono distruggerci”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza della sicurezza nazionale.