
Un motore in avaria pochi minuti dopo il decollo, il ritorno in pista e l’evacuazione dei passeggeri. Paura nel pomeriggio di venerdì 11 luglio all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, dove un volo Ita Airways diretto a Milano è stato costretto a invertire la rotta a causa di un bird strike, ovvero l’impatto con uno stormo di uccelli.
Il volo, partito regolarmente dallo scalo palermitano, ha dovuto rientrare in aeroporto non appena i piloti hanno segnalato problemi a uno dei motori, in seguito all’urto con alcuni volatili. L’aereo è atterrato senza ulteriori conseguenze e tutti i passeggeri, una volta sbarcati, sono stati riprotetti su un altro volo. Per l’aeroporto di Palermo si tratta del secondo episodio simile in pochi giorni, a conferma della frequenza crescente di questo tipo di incidenti.
Cos’è il bird strike e perché è pericoloso
Con il termine bird strike si indica un impatto tra un uccello (o uno stormo) e un aeromobile in fase di decollo, atterraggio o volo a bassa quota. Si tratta di un fenomeno ben noto nel settore aeronautico e attentamente monitorato, ma che non può essere completamente eliminato, specialmente in aeroporti vicini a zone umide o aree naturali che attirano la fauna selvatica.
Il rischio maggiore si verifica quando i volatili vengono risucchiati nei motori: anche un singolo uccello può danneggiare seriamente le turbine, provocando surriscaldamenti, vibrazioni anomale o avarie. In casi estremi, un bird strike può compromettere entrambe le motorizzazioni, rendendo necessario un atterraggio di emergenza. I danni possono coinvolgere anche parabrezza, fusoliera e ali.
Gli ultimi casi noti: dalla Sicilia a Londra
Oltre al doppio caso registrato a Palermo, altri episodi recenti confermano quanto il bird strike sia ancora un pericolo concreto. Tra gli incidenti più noti c’è quello avvenuto il 15 gennaio 2009 negli Stati Uniti: il volo US Airways 1549, colpito da uno stormo di oche canadesi subito dopo il decollo da New York, fu costretto a un ammaraggio d’emergenza sul fiume Hudson. Tutti i 155 passeggeri furono salvati, ma l’episodio, noto come “Miracle on the Hudson”, mostrò i rischi estremi che può comportare questo tipo di evento.
Nel giugno 2024, un volo Ryanair da Londra Stansted a Valencia è stato costretto a rientrare dopo un forte impatto con volatili in fase di salita: il motore sinistro si è danneggiato e l’aereo ha effettuato un atterraggio precauzionale. Pochi mesi prima, a Napoli, un altro velivolo Ita aveva abortito il decollo per la presenza di uno stormo nei pressi della pista.
Monitoraggio e prevenzione
Gli aeroporti adottano misure preventive come il monitoraggio radar della fauna, l’uso di suoni dissuasori, falchi addestrati, e barriere ambientali per allontanare gli uccelli dalle piste. Tuttavia, l’imprevedibilità del fenomeno rende difficile garantire il rischio zero.
Il caso di Palermo riaccende i riflettori sulla sicurezza degli scali in aree a rischio ornitologico. Aumentare la sorveglianza e migliorare i protocolli di prevenzione resta una delle priorità per garantire la sicurezza di voli e passeggeri.