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“Come killer!”. West Nile, l’allarme drammatico di Bassetti

Pubblicato: 31/07/2025 10:34
West Nile Bassetti zanzare

Il rumore sommesso di un insetto, la sensazione di una puntura appena percepita, il prurito che segue. Le zanzare sono da sempre considerate un fastidio estivo, un’inevitabile compagnia durante le serate all’aperto, da contrastare con spray e zampironi. Ma dietro a quel ronzio apparentemente innocuo si nasconde, oggi più che mai, un pericolo concreto e crescente per la salute pubblica. Un nemico silenzioso che, sfruttando il cambiamento climatico e la disorganizzazione dei sistemi sanitari, si fa strada in un’Italia ancora impreparata.
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Ciò che fino a pochi anni fa sembrava relegato ad altri continenti è ormai realtà anche nel nostro Paese. Le malattie trasmesse da vettori — prima fra tutte la febbre del Nilo occidentale, ma anche Dengue, Chikungunya e altre infezioni — si stanno diffondendo con una rapidità che preoccupa esperti e cittadini. E mentre i numeri delle vittime crescono, si fa strada una domanda inquietante: stiamo facendo abbastanza per proteggerci?

Salgono a nove le vittime in Italia: allarme West Nile

Il dato è chiaro e drammatico: sono 9 le vittime accertate in Italia a causa del virus West Nile, anche noto come febbre del Nilo occidentale. La regione più colpita è la Campania, dove si contano 5 decessi, seguita dal Lazio con 3 morti e dal Piemonte con una vittima. Numeri che tracciano un bilancio grave, soprattutto perché arrivano a fine luglio, nel pieno della stagione in cui il virus — trasmesso dalla zanzara comune — circola con maggiore intensità.

A rendere ancora più critico il quadro è la mancanza di una strategia di prevenzione efficace, come denuncia apertamente Matteo Bassetti, noto infettivologo, che ha deciso di intervenire pubblicamente con un videomessaggio diffuso sui suoi canali social. Un appello che è anche una critica diretta alle istituzioni.

Bassetti: “Le zanzare sono killer, trattiamole come tali”

Si parla solo di West Nile ormai in Italia, e forse c’è anche troppo allarmismo”, esordisce Bassetti nel suo video. Ma l’esperto va subito al punto, sottolineando come il vero errore sia sottovalutare la minaccia: “Dobbiamo smettere di pensare alle zanzare come a un fastidio. Sono dei veri e propri killer e dobbiamo affrontarle come tali”.

Un’affermazione dura, che serve però a scuotere l’opinione pubblica e i decisori politici. Bassetti ricorda che non si tratta solo del virus West Nile: “C’è la zanzara tigre che trasmette la Chikungunya, la Dengue, il virus Usutu, e molte altre malattie infettive”. Una realtà complessa, che richiederebbe un sistema preventivo strutturato e coordinato, che però — accusa Bassetti — in Italia non esiste.

Mancano direttive e coordinamento: “Serve un piano nazionale”

Nel suo intervento, l’infettivologo denuncia un’assenza quasi totale di organizzazione: “Mancano linee guida chiare: chi deve occuparsi della prevenzione? I Comuni, le Regioni, lo Stato?”. Secondo Bassetti, l’Italia non può più permettersi di affrontare ogni estate con improvvisazione e interventi tardivi. Serve un piano nazionale, servono direttive precise, servono campagne informative rivolte sia alla cittadinanza sia ai medici di base.

Un altro punto centrale è il fattore tempo: “La prevenzione va fatta da marzo, non possiamo arrivare a luglio o addirittura ad agosto nel pieno dell’emergenza”. Il messaggio è chiaro: non si può continuare a inseguire i virus, bisogna prevenirli prima che si diffondano.

virus west nile

Un luglio segnato dal virus: il bilancio è già pesante

L’estate 2025 si sta rivelando una delle più complesse sotto il profilo epidemiologico. La diffusione del West Nile ha colpito soprattutto persone anziane e fragili, spesso con patologie pregresse, ma il rischio riguarda tutti. E la reazione istituzionale — finora — appare debole e frammentata. Bassetti invita a cambiare approccio in modo strutturale, a partire dalle bonifiche ambientali, passando per la disinfestazione pianificata e l’educazione sanitaria.

Cerchiamo di migliorarci”, conclude l’infettivologo, con un appello che è insieme un richiamo al buon senso e alla responsabilità. Perché, come insegna ogni emergenza sanitaria, la vera protezione non arriva mai per caso, ma solo da un sistema capace di prevenire, pianificare e proteggere.

E se il virus West Nile è oggi in prima pagina, potrebbe non essere il solo protagonista delle prossime estati. Ma abbiamo ancora tempo per imparare la lezione.

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