
Era arrivato in Italia solo da qualche settimana, accolto da applausi e ammirazione in ogni città. Nei suoi occhi, ancora la luce di chi ha fatto la storia del cinema, e nelle parole, l’entusiasmo sincero di chi non ha mai smesso di credere nella forza delle idee. A metà luglio aveva commosso la platea del Magna Grecia Film Festival, raccontando la genesi del suo ultimo film e l’amore, mai affievolito, per il nostro Paese.
Poi, all’improvviso, il silenzio. Nessuna apparizione pubblica, nessuna intervista. Martedì mattina è stato ricoverato al Policlinico di Tor Vergata, a Roma, dove si trova tuttora sotto osservazione. Le cause del ricovero non sono state rese note, ma fonti vicine alla produzione confermano che si tratta di un accertamento precauzionale. L’allerta è alta, ma al momento non si parla di condizioni gravi.
Coppola ricoverato in ospedale
A occupare uno dei letti dell’ospedale romano è Francis Ford Coppola, 85 anni, regista, sceneggiatore, produttore, autore di alcuni dei film più influenti e rivoluzionari della storia del cinema. Da “Il Padrino” ad “Apocalypse Now”, da “La conversazione” a “Dracula di Bram Stoker”, la sua filmografia ha segnato decenni di cultura visiva, narrativa e politica.
Chi è Francis Ford Coppola: vita e lavoro
Nato a Detroit nel 1939 da una famiglia di origini italiane (lucane, per la precisione), Coppola cresce a New York, in un ambiente artistico che lo porterà presto a coltivare la passione per il teatro e la regia. Dopo gli studi alla UCLA Film School, debutta nel cinema con film sperimentali, prima di esplodere nel 1972 con “The Godfather”, pietra miliare che gli vale il primo Oscar per la sceneggiatura. Il suo stile, visionario e insieme classico, lirico e crudele, lo rende icona del cinema americano e mondiale.
Negli anni ’80 e ’90 alterna produzioni indipendenti a grandi kolossal, fino a ritirarsi momentaneamente per dedicarsi a vino, scrittura e progetti familiari. Ma Coppola non ha mai veramente abbandonato il cinema. Il suo recente ritorno alla regia con “Megalopolis”, un progetto coltivato per oltre 20 anni, ha rappresentato la sintesi finale del suo pensiero artistico: un film ambizioso, filosofico, immaginifico, presentato quest’anno proprio in Italia, dove ha sempre trovato una seconda casa.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto cinque Oscar, due Palme d’Oro a Cannes e una lunga serie di riconoscimenti alla carriera. Ma più dei premi, resta la sua eredità: Coppola ha influenzato generazioni di registi, da Martin Scorsese a Quentin Tarantino, lasciando un’impronta indelebile anche come mentore e produttore (basti pensare all’esordio di George Lucas, che proprio con lui mosse i primi passi).
In queste ore, fan e cinefili di tutto il mondo attendono notizie con apprensione, ma anche con il rispetto dovuto a una leggenda vivente. Se c’è una cosa che la sua filmografia ci ha insegnato, è che la fragilità umana e la grandezza creativa possono convivere. E che il cinema, come la vita, ha bisogno di chi sa guardare più in là del presente.