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“Ci sono le prove di tutto”. Raul Bova e Rocío Muñoz, è scontro totale: le accuse e la pesante decisione

Pubblicato: 06/08/2025 08:54

Una nuova denuncia per stalking è stata presentata dai legali di Raoul Bova, gli avvocati Annamaria Bernardini de Pace e David Leggi, nei confronti di Fabrizio Corona. Contestualmente è stato depositato anche un reclamo al Garante della Privacy, con l’obiettivo di ottenere la rimozione dai social di tutti i contenuti che riguardano la vita privata dell’attore, divulgati pubblicamente dal fotografo.

Le azioni legali si inseriscono nel quadro di una vicenda esplosa dopo la pubblicazione di contenuti personali da parte di Corona, che avrebbe rivelato presunti messaggi tra Bova e la giovane Martina Ceretti, e che secondo l’attore si colloca nel contesto di una tentata estorsione. Nonostante le prime denunce per diffamazione e illecita diffusione di dati personali, Corona ha continuato a rilanciare la vicenda sui suoi canali.

Il caso ha avuto pesanti ripercussioni familiari. Uno dei risvolti più delicati riguarda infatti la richiesta di affido esclusivo delle due figlie da parte di Rocío Muñoz Morales, compagna di Bova, che avrebbe interpretato l’incontro tra l’attore e la modella come un tradimento e un segnale di inadeguatezza genitoriale.

Gli avvocati di Bova respingono fermamente questa versione: «Apprendiamo non senza stupore il perseverare della signora Rocío nel sostenere la richiesta di affido esclusivo, quando le bambine hanno sempre passato molto più tempo con il padre, ed è tutto documentabile». Al momento, precisano, le minori sono proprio in vacanza con il padre.

«D’improvviso Raoul non sarebbe più in grado di essere un buon padre?», proseguono i legali. «Seguendo questo ragionamento, allora si dovrebbe concludere che Rocío sia una madre irresponsabile, visto che per anni ha lasciato a lui le figlie. È una richiesta contro cui ci opporremo in tutte le sedi».

A sostegno della posizione dell’attore viene anche citato un post pubblicato da Rocío il 14 agosto 2023, giorno del compleanno di Bova, in cui definiva il compagno “un padre amorevole e affettuoso”. Un segno, secondo la difesa, della piena fiducia che la donna nutriva fino a poco tempo fa.

Parallelamente, proseguono le indagini della procura di Roma, coordinate dal pm Eliana Dolce, per accertare l’eventuale esistenza di un movente economico dietro la divulgazione dei messaggi privati. Sotto esame i rapporti tra Corona e Federico Monzino, amico di Ceretti, che avrebbe contattato Bova minacciando di girare i messaggi al fotografo.

Gli inquirenti stanno effettuando accertamenti bancari e stanno analizzando i contenuti dei telefoni sequestrati ai tre protagonisti, per capire se ci siano stati passaggi di denaro. In particolare, si indaga su due utenze spagnole da cui Bova avrebbe ricevuto chiamate legate al presunto ricatto.

Secondo quanto riferito da Monzino durante l’interrogatorio, i dati sarebbero stati ceduti in cambio di mille euro e del numero di un pusher. Una versione che resta al vaglio degli inquirenti, in attesa di ulteriori riscontri tecnici e incroci con i flussi di denaro. Il sospetto è che esistesse un piano per monetizzare la violazione della privacy di Raoul Bova.

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