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Tragedia in Italia: morto l’imprenditore simbolo di una generazione

Pubblicato: 07/08/2025 09:19

Camminava tranquillo al fianco della moglie, come faceva spesso. Aveva appena concluso una visita alla clinica Maugeri e stava godendosi quella che sembrava un’ordinaria mattina estiva a San Sebastiano di Lumezzane. Ma in pochi istanti tutto è cambiato. Luigi Lanzini, 83 anni, è stato colpito alla testa da un cassone di camion improvvisamente sganciatosi mentre il mezzo transitava lungo via Giuseppe Mazzini, all’altezza del Gregory Bar.

Il colpo è stato devastante, ha perso i sensi subito, accasciandosi a terra davanti agli occhi della moglie e di alcuni passanti. È successo poco prima di mezzogiorno di mercoledì 6 agosto.

Inutili i soccorsi: Lanzini muore in ospedale

L’allarme è scattato immediatamente. Sul posto sono intervenute automedica, ambulanza infermierizzata e Croce Bianca, ma già al momento dell’arrivo dei sanitari le condizioni di Luigi Lanzini erano disperate. L’uomo è stato rianimato e intubato, poi trasferito d’urgenza all’ospedale di Gardone Valtrompia, dove è deceduto poco dopo il ricovero. La notizia ha sconvolto la comunità, che lo conosceva e stimava da decenni.

Aperta un’inchiesta: sotto sequestro il camion

I Carabinieri, con il supporto della Polizia Locale, si sono occupati dei rilievi. La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per far luce sulla dinamica dell’accaduto e per accertare eventuali responsabilità: il mezzo pesante è stato posto sotto sequestro. Dai primi accertamenti sembra che il cassone si sia sganciato accidentalmente, ma sarà l’indagine a stabilire le cause esatte del cedimento.

Addio a un imprenditore simbolo della Valtrompia

Luigi Lanzini era molto più di un semplice imprenditore: era una figura storica del territorio. Aveva fondato nel 1960 la Arredi Lanzini, azienda familiare specializzata in arredamento, progettazione e consulenze che ha lasciato un segno in tutta la Valtrompia e non solo. Ancora oggi, il nome è sinonimo di qualità e professionalità.

A Villa Carcina, paese dove Lanzini risiedeva, la notizia ha lasciato sgomenta la popolazione. In molti lo ricordano come “una persona gentile, generosa e sempre disponibile”. Decine i messaggi di cordoglio giunti in queste ore alla famiglia.

Il saluto della comunità

La salma è stata riconsegnata ai familiari: non è stata ritenuta necessaria l’autopsia. La camera ardente è stata allestita nella sua abitazione a Cogozzo, dove vivono ancora molti dei suoi cari. I funerali si terranno sabato mattina alle 10 nella chiesa di Sant’Antonio Abate, sempre a Cogozzo.

Luigi lascia la moglie Fausta, i figli Giambattista con Paola, Marina con Mauro, Alessandra con Vittorio e Giuseppe con Sonia, gli amati nipoti e i fratelli Matteo con Eliana e Mariateresa.

Un uomo che ha attraversato la storia economica e sociale del territorio con discrezione, passione e dedizione. E che ora lascia un vuoto incolmabile in chi lo ha conosciuto.

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