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“Sentenza cancellata, fuori dal carcere e risarcimento”. Garlasco, l’annuncio arriva dall’avvocato Bernardini

Pubblicato: 13/08/2025 15:28

Il destino di Chiara Poggi continua a scuotere l’Italia anche a 18 anni dal tragico omicidio avvenuto a Garlasco. Era il 13 agosto 2007 quando la giovane fu trovata senza vita nella sua casa di famiglia, lasciando una scia di dolore, mistero e polemiche che ancora oggi non accenna a spegnersi. Mentre la memoria della vittima rimane vivida, il caso si riaccende con nuove indagini e una domanda che tutti si pongono: la verità è davvero stata detta?

Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, è stato condannato in via definitiva, ma un’inchiesta parallela ha portato sotto i riflettori Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, ora indagato per omicidio in concorso. Questo nuovo sviluppo alimenta dubbi e sospetti: c’è davvero un innocente in carcere? E se la giustizia avesse sbagliato?

Luci e ombre in diretta tv: la voce degli esperti

Il caso Poggi è tornato al centro dell’attenzione grazie a Morning News su Canale 5. Tra gli ospiti, l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace ha acceso il dibattito con una posizione netta: “Ci sono eccome – afferma – dal momento che ci sono tutti questi dubbi e c’è la prova di tutti questi errori, la sentenza deve essere rivista”. Per lei, la strada per la revisione del processo è aperta e Stasi meriterebbe la libertà e un risarcimento per “gli anni che ingiustamente ha passato in carcere”.

Non solo televisione: il clamore mediatico cresce ogni volta che emergono nuovi dettagli o si riaprono vecchie ferite. Il caso divide, coinvolge e fa riflettere su un sistema giudiziario che, tra errori e dubbi, è sempre più spesso sotto i riflettori.

Un processo sotto la lente: tra revisioni e scetticismo

“Quella che ha condannato Stasi non sarebbe stata, a suo avviso, una sentenza al di là di ogni ragionevole dubbio“, ribadisce Bernardini De Pace. Il principio della certezza assoluta torna al centro della discussione, riportando in auge vecchie incertezze e nuove domande tra il pubblico che non ha mai dimenticato questa vicenda.

A controbattere è il giornalista Antonio Caprarica, volto noto dell’informazione Rai, che risponde senza mezzi termini. “Gli avvocati di Stasi, a tuttora, una richiesta di revisione non l’hanno presentata”, sottolinea, invitando alla cautela. Secondo lui, “ogni ipotesi è pericolosa: stiamo disseminando solamente una terrificante sfiducia nei confronti di quello che dovrebbe essere il principale guardiano della nostra convivenza civile, se dopo 18 anni noi mettiamo in discussione una sentenza di colpevolezza”.

Il dibattito social e il ruolo dei media

Caprarica non nega le criticità del primo procedimento: “Quell’indagine fu segnata da sciatteria, negligenza, superficialità e che più ne ha più ne metta”. E lo stesso vale per la nuova inchiesta, che lui definisce una sorta di “pesca a strascico”, una tecnica che rischia di compromettere ulteriormente la fiducia nella giustizia.

Una storia ancora senza fine

Il caso di Chiara Poggi resta ancora oggi uno dei misteri più discussi e divisivi del panorama italiano. Tra richieste di revisione e timori per la credibilità della giustizia, la vicenda di quella mattina d’agosto a Garlasco sembra ancora lontana dal trovare una parola definitiva. Un monito che ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio tra verità, giustizia e opinione pubblica.

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