
In Italia, alcune residenze non sono solo case, ma veri simboli di potere, lusso e storia. Tra queste, poche hanno saputo incarnare il fascino del jet set internazionale e le atmosfere esclusive della politica mondiale come Villa Certosa. La villa sarda è stata teatro di incontri diplomatici e mondani, attirando ospiti illustri e curiosità mediatiche per decenni. Ogni angolo della tenuta racconta una storia di ricchezza, architettura e mondanità senza eguali nel panorama immobiliare italiano.
La fama di certi luoghi non deriva solo dalla loro bellezza, ma anche dalle personalità che li hanno abitati. Villa Certosa, residenza estiva di Silvio Berlusconi, è diventata un simbolo di un’Italia intensa e mondana, capace di attrarre capi di Stato e star internazionali. La villa si distingue non solo per le sue dimensioni e la sua architettura, ma anche per le leggende e le curiosità che si intrecciano con la storia recente del paese.

Secondo fonti locali, un acquirente arabo avrebbe presentato un’offerta molto vicina ai 500 milioni di euro per il buen retiro estivo dell’ex premier. La vendita, affidata alla celebre Sotheby’s International Realty, con la collaborazione di broker internazionali specializzati in immobili di lusso, chiuderebbe un capitolo importante nella storia della villa, simbolo di incontri politici e mondani di livello internazionale.
La residenza, situata a Porto Rotondo, in Sardegna, si estende su oltre 4.500 metri quadrati, con 68 stanze e una vasta area parcheggio di 174 posti auto. Intorno alla villa principale sorgono bungalow, immobili accessori, un anfiteatro in stile greco-romano, una torre, una serra, piscine per la talassoterapia e un orto medicinale di quasi 300 metri quadrati. L’intera proprietà comprende inoltre un immenso parco di oltre 580 mila metri quadrati e persino un finto vulcano, famoso per un episodio estivo che aveva spaventato i vigili del fuoco locali.
Una storia di lusso e scandali

Prima di diventare di Berlusconi, la villa era appartenuta a Gianni Onorato e, in precedenza, a Flavio Carboni, coinvolto in vicende legate al crac del Banco Ambrosiano. La tenuta ha ospitato ospiti illustri come George W. Bush, Tony Blair, Vladimir Putin e José María Aznar, confermandosi come uno dei centri mondani più esclusivi d’Italia. Con l’acquisto da parte di Berlusconi, la villa fu ribattezzata Villa Certosa e sottoposta a numerosi ampliamenti, sotto la supervisione dell’architetto di fiducia Gianni Gamondi.
Nei primi anni Duemila, parte della tenuta venne classificata come “top-secret”, con divieti di avvicinamento alla costa e massima attenzione alla sicurezza. Durante gli anni, Villa Certosa divenne anche teatro di eventi mondani e feste private, alcune delle quali destinate a finire sulle prime pagine dei giornali internazionali per gli scandali legati alle foto rubate dal fotografo Antonello Zappadu, che immortalò momenti di convivialità e ospiti in situazioni molto private.
Un’era che volge al termine
Con la possibile vendita della villa a un acquirente internazionale, si chiude un’epoca che ha visto Villa Certosa come simbolo del potere, del lusso e della mondanità italiana. La cessione della tenuta non rappresenta solo un’operazione economica di grande rilievo, ma anche la fine di una pagina storica della vita privata e pubblica di Silvio Berlusconi, capace di attirare leader mondiali, personaggi dello spettacolo e imprenditori di fama internazionale.