
Una giornata di svago in compagnia si è trasformata in tragedia, lasciando dietro di sé dolore e interrogativi. L’ennesimo incidente in mare riaccende l’attenzione sulla sicurezza delle coste e sull’importanza di rispettare le segnalazioni di pericolo, spesso ignorate anche in aree già note per la loro pericolosità. La vicenda, avvenuta in un tratto di litorale impervio, ha portato a un’indagine conoscitiva da parte delle autorità competenti.
Nel cuore dell’estate, quando i litorali si riempiono di turisti, anche le zone più suggestive possono nascondere insidie sottovalutate. Ed è proprio in un contesto simile che si è consumato il dramma, in un punto del litorale dove i divieti vengono troppo spesso ignorati.

Una gita finita nel peggiore dei modi
Il fatto è avvenuto a Sirolo, in provincia di Ancona, nel tratto di mare antistante la spiaggia denominata Lavi, una zona nota per la sua bellezza ma anche per la sua pericolosità, soprattutto in caso di mare mosso. A perdere la vita è stata Sofia Pozzi, 23 anni, originaria della provincia di Monza e Brianza. La giovane si trovava in vacanza nelle Marche con un gruppo di amici, partiti da Bellaria, in Emilia Romagna, dove stava trascorrendo alcuni giorni con lo zio.
Secondo le testimonianze raccolte, Sofia sarebbe stata vista in difficoltà mentre faceva il bagno, in una giornata in cui le condizioni del mare erano tutt’altro che tranquille. Nonostante l’area sia interdetta alla balneazione, il gruppo aveva deciso comunque di fare il bagno. Il divieto in quel tratto esiste proprio per l’assenza di punti sicuri per la risalita in caso di onde alte.
Le parole delle autorità
La Procura di Ancona, con la pm Serena Bizzarri, ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla vicenda, non ravvisando al momento reati, ma proseguendo con gli accertamenti. Sulla salma della ragazza non è stata disposta l’autopsia, ma solo un esame esterno per confermare la causa del decesso per annegamento. I familiari, accorsi dalla Lombardia, attendono ora il nullaosta per riportare a casa il corpo della ragazza.
Il sindaco di Sirolo, Filippo Moschella, ha sottolineato come la zona richieda una fruizione consapevole, aggiungendo che, purtroppo, “in un habitat naturale non è possibile azzerare i rischi”, annunciando comunque valutazioni congiunte con gli enti preposti per prevenire ulteriori tragedie.