
È morto a Brisbane, in Australia, all’età di 75 anni Joe Bugner, pugile ungherese naturalizzato britannico e poi trasferitosi in Australia, divenuto celebre sia per le imprese sul ring sia per i ruoli al cinema accanto a Bud Spencer e Terence Hill. Alto, imponente, dal volto poco rassicurante, Bugner interpretò spesso la parte del “duro” in film come Io sto con gli ippopotami, Lo chiamavano Bulldozer, Occhio alla penna e Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre. Più avanti, ebbe un ruolo anche in Cinderella Man con Russell Crowe. Ma la sua vera dimensione fu sempre quella del ring: campione europeo dei pesi massimi, rimase a lungo una figura centrale della boxe continentale.
Le sfide con i giganti
La carriera di Bugner si sviluppò negli anni Settanta, quando il pugilato dei pesi massimi era dominato da colossi come Muhammad Ali e Joe Frazier. Con Ali salì sul ring due volte: nel 1973 a Londra e nel 1975 a Kuala Lumpur, in Malesia, in un match valido per il titolo mondiale. In entrambe le occasioni resistette fino alla fine, dimostrando grande tenacia. Anche contro Frazier mise in scena un match epico, perso solo ai punti per stretta misura.
Il mito in Inghilterra e i duelli italiani
Bugner, nato in Ungheria nel 1950 e trasferitosi in Inghilterra dopo i fatti del 1956, conquistò la popolarità nel Regno Unito soprattutto grazie al match contro Henry Cooper, che sconfisse in un celebre derby valido per il titolo europeo. In Italia è ricordato non solo per i film, ma anche per gli scontri con alcuni pugili nostrani: due vittorie contro Dante Canè, una contro Mario Baruzzi e una durissima battaglia con Giuseppe “Bepi” Ros, l’unico italiano capace di reggere fino all’ultimo round.
L’ultima parte della vita
Dopo il ritiro, Bugner si trasferì stabilmente in Australia, dove non resistette al richiamo del ring, tornando a combattere a 45 anni e conquistando perfino un titolo della sigla minore WBF. La sua carriera da “eterno outsider” rimane legata al coraggio di affrontare i più grandi di sempre senza mai piegarsi, e al carisma che lo portò dal ring al cinema. Si è spento in una casa di cura di Brisbane, lasciando il ricordo di un campione popolare e di un attore che ha contribuito a un pezzo della commedia italiana anni ’70.