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Tempesta solare in arrivo, la Terra è sotto attacco. Cosa può succedere

Pubblicato: 01/09/2025 12:08

Una tempesta geomagnetica, causata da un’espulsione di massa coronale (CME) emessa dal Sole, è prevista colpire la Terra tra l’1 e il 2 settembre. Questo fenomeno, innescato da un brillamento solare proveniente dalla regione di macchie solari 4199, sarà intensificato da un flusso di vento solare proveniente da un buco coronale. Il suo arrivo, previsto tra la notte del 1° e la mattina del 2 settembre, potrebbe causare diversi problemi alle infrastrutture tecnologiche.

La fonte della tempesta

La tempesta trae origine da un potente brillamento solare (solar flare) e dalla successiva espulsione di massa coronale (CME) avvenuta il 30 agosto. Questi fenomeni sono esplosioni sulla superficie del Sole che rilasciano un’enorme quantità di plasma e particelle cariche nello spazio. In questo caso specifico, l’evento è stato generato dalla regione di macchie solari 4199, un’area particolarmente attiva e complessa. A complicare ulteriormente la situazione, un buco coronale – una regione della corona solare con un campo magnetico aperto che permette al vento solare di fluire più velocemente – ha aggiunto un ulteriore flusso di vento solare veloce, accelerando le particelle dirette verso il nostro pianeta.

Secondo le previsioni del Centro di previsione meteorologica spaziale della Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’impatto della tempesta è imminente. Sebbene l’incertezza sia ancora alta, gli esperti attendono che la CME raggiunga i satelliti di monitoraggio per avere una conferma definitiva. Una volta che la massa di plasma intercetta i satelliti, si avranno circa 30 minuti di preavviso per eventuali preparativi. Questo lasso di tempo, pur essendo breve, è cruciale per le agenzie spaziali e le compagnie che gestiscono le reti satellitari.

Per monitorare l’arrivo di queste perturbazioni, gli scienziati utilizzano satelliti specializzati. I principali strumenti per questa operazione sono i satelliti americani Ace (Advanced Composition Explorer) e Wind. Lanciati rispettivamente nel 1997 e nel 1994, questi “sentinella” si trovano a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, in una posizione strategica che consente loro di studiare il vento solare e le particelle energetiche prima che raggiungano il nostro pianeta. La loro capacità di fornire dati in tempo reale è fondamentale per allertare le infrastrutture terrestri e spaziali.

Potenziali rischi e conseguenze

La tempesta è classificata con un’intensità da moderata a forte, con una previsione iniziale di classe G2 sulla scala che va da G1 a G5. Tuttavia, la sua intensità potrebbe aumentare fino alla classe G3 nel corso delle ore. A questo livello, le conseguenze possono essere significative. I satelliti in orbita potrebbero subire problemi di orientamento e avere difficoltà a mantenere la loro posizione. Anche i sistemi di navigazione satellitare (come il GPS) potrebbero essere interrotti o inaccurati, e le comunicazioni radio a onde corte potrebbero subire disturbi o blackout.

Nonostante i potenziali problemi tecnologici, la tempesta geomagnetica porta con sé anche uno spettacolo affascinante: le aurore boreali. L’intensità della tempesta potrebbe rendere l’aurora visibile a latitudini molto più basse del solito, fino a circa 50° di latitudine. Ciò significa che luoghi come la Gran Bretagna, e potenzialmente anche parti del Nord Italia, potrebbero avere la possibilità di ammirare questo straordinario fenomeno.

Di fronte a questi eventi, le agenzie governative e le aziende private adottano misure di precauzione. Le compagnie satellitari possono mettere i loro veicoli in modalità di protezione, riducendo l’esposizione dei componenti sensibili. Anche le reti elettriche a terra possono essere preparate a gestire le variazioni di corrente indotte dalle tempeste. La collaborazione internazionale e la condivisione dei dati tra centri di previsione come la Noaa e le università sono essenziali per migliorare la precisione delle previsioni e ridurre al minimo i rischi.

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