
Le onde portano con sé non solo l’eco delle piogge torrenziali cadute nell’entroterra, ma anche tronchi, rami e frasche che ora si ammassano sulle spiagge. Nella parte centrale della Liguria, la corrente ha trascinato una grande quantità di legname in mare, riversandolo lungo le coste e rendendo difficoltosa la balneazione in piena stagione estiva. Un fenomeno che i residenti e gli operatori balneari associano solitamente ai mesi autunnali, dopo forti piogge, ma che stavolta si manifesta in pieno agosto, con i lidi ancora affollati di turisti.
Le cause: piogge e smottamenti nell’entroterra
All’origine di questa anomalia ci sono le precipitazioni intense che, tra lunedì e martedì notte, hanno colpito con particolare violenza l’entroterra del golfo del Tigullio. Torrenti gonfi d’acqua hanno riversato in mare il materiale strappato dalle frane e dagli smottamenti, riversandolo poi lungo le correnti fino alle spiagge della riviera. A Bogliasco il Comune ha già chiesto un intervento straordinario di Amiu per liberare gli arenili, ma segnalazioni analoghe arrivano anche da altri centri costieri.
L’intervento della Regione
L’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, ha ricordato come già durante la prima giunta Toti fosse stata concessa ai Comuni la possibilità di rimuovere o bruciare direttamente il legname spiaggiato senza dover attendere apposite ordinanze. «Un provvedimento pensato per velocizzare gli interventi e garantire la sicurezza delle coste», ha spiegato. Giampedrone ha effettuato sopralluoghi nei Comuni della Val Fontanabuona insieme ai sindaci e ai tecnici regionali, mentre la colonna mobile della Protezione civile è già stata attivata per far fronte alle emergenze.
Criticità ancora aperte
Se lungo il litorale il problema principale resta la rimozione del legname dalle spiagge, nell’entroterra persistono situazioni di grave difficoltà. A Cassottano, frazione di Favale di Malvaro, quindici persone risultano ancora isolate. Permangono criticità anche nei territori di Fontanigorda, San Colombano Certenoli e Lorsica, dove si procede con la conta dei danni.