
Ci sono notizie che lasciano sgomenti, perché arrivano nel momento in cui tutto sembrava volgere al meglio. Quando la speranza si affaccia dopo giorni di incertezza e preoccupazione, l’imprevisto più doloroso può trasformarsi in tragedia. È quello che è accaduto in un caso che ora solleva domande e chiede risposte chiare.
Un episodio che tocca profondamente anche per il contesto in cui si è verificato: un ospedale, un ambiente in cui ogni paziente si affida completamente alle cure e alla vigilanza del personale sanitario. Ma qualcosa, secondo chi oggi denuncia, potrebbe non aver funzionato come previsto.

La tragedia in ospedale: morta poche ore prima delle dimissioni
Valentina Salmistraro, 46 anni, residente ad Azzano Decimo e madre di due figli, è stata trovata senza vita all’interno del bagno dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone il 29 agosto scorso. A ritrovarla, ormai priva di sensi, è stato il personale delle pulizie intorno alle 8:15 del mattino. Secondo quanto riferito, la donna sarebbe caduta e avrebbe perso la vita pochi minuti dopo aver inviato un messaggio al marito, Ghani Mohamed, per rassicurarlo sulle sue condizioni.
Era ricoverata dal 16 agosto nel reparto di Neurologia, a causa di forti dolori alle gambe che le impedivano di camminare. Dopo alcuni giorni, le era stata diagnosticata la sclerosi multipla. Proprio quella mattina, i medici avevano confermato le dimissioni in giornata.
Il marito, oggi distrutto, ha presentato una denuncia ai carabinieri, chiedendo chiarezza. Secondo quanto riferito, Valentina assumeva farmaci con effetti sedativi che le causavano sonnolenza e affaticamento, motivo per cui – sostiene – non doveva essere lasciata sola così a lungo.
«Voglio sapere cos’è successo in quelle due ore – ha detto – e perché nessuno l’ha cercata prima. Doveva essere sorvegliata». Ora spetterà alla magistratura accertare le eventuali responsabilità e verificare se le misure di assistenza erano adeguate rispetto alle condizioni della paziente.