
La curva dei contagi da Covid-19 torna a salire in Italia, trainata dalla nuova variante Stratus (XFG) del Sars-CoV-2, definita dagli esperti immunoevasiva e contagiosa. L’ultimo bollettino del ministero della Salute segnala oltre 2.800 nuovi positivi nell’ultima settimana, contro i 2.000 della precedente. Intanto, alle porte c’è già la nuova stagione influenzale 2025-2026, che secondo il virologo Fabrizio Pregliasco potrebbe rivelarsi particolarmente difficile.
Dall’Australia, spesso indicata come specchio di ciò che accadrà nell’emisfero nord, arrivano segnali poco incoraggianti: le ultime tre stagioni sono state tra le più pesanti degli ultimi anni, con la prevalenza dei virus A/H3N2 e B/Victoria. «Quest’anno ci aspettiamo numeri simili a quelli della stagione passata – oltre 16 milioni di casi – con un coinvolgimento fino a un italiano su quattro», ha spiegato Pregliasco.
A rendere la situazione più complessa è il cosiddetto “mescolone di virus respiratori” che caratterizza i mesi invernali: non solo influenza, ma anche virus respiratorio sinciziale (Rsv) e Covid, che segue un andamento proprio, con picchi legati alla comparsa di nuove varianti. «Speriamo che questa risalita del Covid non duri a lungo, come avvenuto lo scorso anno», ha aggiunto il virologo, sottolineando l’influenza del fattore climatico e delle ondate di freddo.
I dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss) confermano quanto l’influenza possa essere pericolosa per i soggetti fragili: nella stagione 2024-2025, su 601 ricoveri in terapia intensiva, 134 persone sono decedute. La maggior parte dei casi gravi riguardava persone non vaccinate. «Vaccinarsi resta fondamentale», ribadisce Anna Teresa Palamara, a capo del Dipartimento Malattie infettive dell’Iss, invitando a seguire le raccomandazioni del ministero.
Pregliasco insiste sulla necessità di una campagna vaccinale integrata: combinare la somministrazione di vaccino antinfluenzale e anti-Covid, con modalità più vicine e accessibili ai cittadini. «È un’occasione da non perdere», ha ammonito, avvertendo che i dati ufficiali sul Covid sono probabilmente sottostimati e che la riapertura delle scuole faciliterà ulteriormente la diffusione dei virus respiratori.
La nuova variante Stratus (XFG), appartenente alla famiglia Omicron, non risulta particolarmente aggressiva, ma si distingue per la capacità di aggirare parzialmente le difese immunitarie, generando manifestazioni cliniche diverse da individuo a individuo. «Non siamo davanti a valori pesanti, ma a un andamento fatto di discese e risalite, come onde nello stagno – ha spiegato Pregliasco –. L’impatto sulla sanità pubblica sta calando, ma la vigilanza resta alta».