
«Quella che Salvini chiama la rottamazione delle cartelle» e la riduzione delle aliquote fiscali per il ceto medio restano gli obiettivi della Lega, ma il quadro economico e politico si è fatto più complesso. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo a un incontro elettorale in Valle d’Aosta in vista delle regionali del 28 settembre.
«Era un quadro su cui c’era una sicurezza», ha spiegato il titolare del Mef, «ma che si è complicato con le vicende internazionali che non dipendono dal governo». Giorgetti ha citato in particolare gli effetti della guerra in Ucraina: «Abbiamo avuto un’ondata di inflazione legata al prezzo dell’energia, e oggi recuperare gas o altre fonti costa molto di più. A questo si aggiunge l’aiuto finanziario a Kiev, che inevitabilmente ogni Paese dovrà sostenere».
Il ministro ha rivendicato i passi già fatti, come l’avvio della flat tax fino a 85mila euro per i lavoratori autonomi. Ma ha anche chiarito gli assi portanti della prossima manovra: da un lato «chiudere il passato», cioè affrontare le 20 milioni di cartelle esattoriali scadute, dall’altro «ridurre ulteriormente le aliquote fiscali», alzando però l’asticella verso il ceto medio, «rimasto compresso negli ultimi anni tra i redditi alti e le fasce più basse».
Nei giorni scorsi Matteo Salvini aveva ribadito che la rottamazione definitiva delle cartelle resterà «la priorità assoluta» della Lega nella prossima legge di bilancio.